Linguaglossa, rubate 13 agnelline: scatta la solidarietà per difendere la tradizione della pastorizia -
Catania

Linguaglossa, rubate 13 agnelline: scatta la solidarietà per difendere la tradizione della pastorizia

Linguaglossa, rubate 13 agnelline: scatta la solidarietà per difendere la tradizione della pastorizia

13 agnelle da rimonta sono state rubate dall’azienda ovicaprina Raiti Russo di Linguaglossa in contrada Giaccone. Un furto che danneggia un’azienda che porta avanti una tradizione familiare, in un territorio dove la pastorizia un tempo era molto diffusa, mentre ora le aziende di allevamento si contano sulle punta delle dita di una mano.

Il furto è stato denunciato ai carabinieri e anche sui social da Giusy Russo, della stessa azienda, che in un post ha sottolineato: «Le aziende presenti sul territorio con questi furti perdono in senso economico e se si continua così la categoria allevatori scomparirà, provocando la rottura di un anello dell’economia locale».

Le agnelle da rimonta sono le future pecore produttive. Come inquadrare questo atto? Potrebbe essere un’estorsione? «Noi non abbiamo ricevuto alcuna richiesta – spiega Giusy Russo – questo fenomeno negli allevamenti è frequente, non sono furti a scopo estortivo: io personalmente non ho mai ricevuto alcuna richiesta, l’avrei denunciato, sono figlia di carabiniere e non accetto certe cose. Questi animali non sono adatti alla macellazione, suppongo saranno allevati per trarne profitto. Oppure saranno rivenduti. Noi abbiamo perso almeno 1500 euro».

A rubare queste agnelle potrebbero essere altri allevatori o commercianti di animali che hanno anche una certa dimestichezza. Non è, infatti, facile prendere questi animali: gli agnelli tendono a girare dentro il recinto, chi è del mestiere, invece, riesce ad afferrarli subito.

Ma soprattutto queste agnelle non erano state acquistate, erano di riproduzione, nate dentro l’allevamento. Essendo molto piccole non avevano ancora un codice allevamento per identificarle. Per tutelare gli allevatori Giusy Russo spiega che potrebbe servire una legge che preveda di identificare subito questi animali, ad esempio con un sistema come la microchippatura per cani.

Altra circostanza che ha favorito a questo furto è l’assenza di videosorveglianza. «A Linguaglossa – aggiunge Giusy Russo – ci sono solo quattro telecamere: farò una petizione per chiedere l’installazione di altre telecamere, molta gente si lamenta di questo. Ci sono stati anche dei furti in casa».

Il fatto ha suscitato nella popolazione sdegno ma anche solidarietà. «Diversi cittadini – racconta Giusy Russo – si sono offerti per contribuire all’installazione di telecamere nella contrada per le due aziende esistenti, perché ci tengono a mantenere questo anello dell’economia. Ora siamo piccoli, ma potremmo crescere e dare forza lavoro al paese. E questi cittadini lo hanno capito».

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