Covid-19 e prestiti agevolati: secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani penalizzati alcuni territori -
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Covid-19 e prestiti agevolati: secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani penalizzati alcuni territori

Covid-19 e prestiti agevolati: secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani penalizzati alcuni territori

Secondo una recente ricerca effettuata dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (F.A.B.I.), uno dei più rappresentativi sindacati del settore, presentata dal segretario generale, Lando Sileoni, nell’attesa di di poter conoscere i dati relativi ai tempi effettivi di erogazione dei prestiti da parte dei vari gruppi bancari, si rileva la penalizzazione su determinati territori a vantaggio di altri col rischio del ricorso all’usura da parte delle imprese, soprattutto nelle zone meridionali, ed anche di essere fagocitate dalla criminalità.

Facendo una semplice proporzione tra l’ammontare dei prestiti ed il numero di partite IVA e piccole e medie imprese (PMI) esistenti nei vari territori si constata una particolare attenzione “verso i territori settentrionali”.

Ben quattro regioni del nord, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, assorbono il 50,7% dei prestiti con garanzia dello Stato concessi per un ammontare sino a 25.000 euro e sino ad 800.000 euro, a fronte di una percentuale di appena il 38% tra partite IVA e PMI.

In tutte le altre Regioni opera, invece, il 62% di partite IVA e PMI ma la quota di prestiti arriva al 49,3%.

Alla data del 25 maggio sono stati richiesti 17.078.597.156 di euro di prestiti; i dati relativi alla Regione Sicilia ammontano ad 848.192.518 euro, quota pari al 5% del totale a fronte di un 7,7% tra partite IVA e PMI.

Molto lontani i dati relativi alle regioni del Nord: Lombardia 3.860.250.638 euro pari al 22,6% ma con partite IVA e PMI di solo il 15,7% del totale nazionale, Veneto 1.963.049.659 euro pari all’11,5% con partite IVA e PMI del 7,9%, Emilia Romagna 1.733.327.613 euro pari al 10,1% con partite IVA e PMI pari al 7,4% e il Piemonte con 1.108.321.378 euro pari al 6,5% con partite IVA e PMI del 7%.

Domenico Pirracchio

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