Grido di allarme dei ristoratori dell'Area Jonica Etnea. Domani a Riposto l'incontro con i sindaci del territorio -
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Grido di allarme dei ristoratori dell’Area Jonica Etnea. Domani a Riposto l’incontro con i sindaci del territorio

Grido di allarme dei ristoratori dell’Area Jonica Etnea. Domani a Riposto l’incontro con i sindaci del territorio

Commercianti, operatori della ristorazione del comprensorio giarrese hanno aderito al progetto nazionale “Ho.re.ca Unita” per chiedere sostegno al Governo in questo momento di tempesta economica che li sta travolgendo a causa della nota pandemia nazionale accompagnata dall’assenza di un valido supporto soprattuto in tema fiscale. 

Lo scenario, potenzialmente, potrebbe essere, il più drammatico mai osservato nella storia moderna del nostro Paese, da qui il grido di allarme degli operatori che ribadiscono la necessità di attuare alcune precise misure. A cominciare dal prestito garantito, l’annullamento o la riduzione delle imposte. E ancora: la sospensione del Durc; l’abolizione degli Isa concernenti le dichiarazioni dei redditi degli anni 2020-2021; la rottamazione al 30% degli importi relativi alle notifiche e/o avvisi dell’agenzia di riscossione; il contributo a fondo perduto proporzionale alle perdite di fatturato dei mesi di chiusura obbligatoria derivanti dalle misure di contenimento; l’attuazione di un intervento che preveda un credito di imposta del 60% per i proprietari immobiliari delle sedi e/o delle aziende degli imprenditori a fronte della rinuncia al canone di locazione dei mesi di chiusura obbligatoria derivanti dalle misure di contenimento e di un ribasso del 35% della locazione per i prossimi 24 mesi. Non meno importante l’eliminazione del decreto Bersani-Visco, così da ritornare al contingentamento delle licenze; la revisione delle tariffe dei tributi locali; le revisioni delle accise sul costo dell’energia.

 E inoltre la decontribuzione del costo del lavoro al fine di mantenere inalterata l’attuale occupazione, misura che, a parere del comparto, avrebbe il merito di comportare un vantaggio sociale, un vantaggio allo stato (attraverso il risparmio degli enormi costi che avrebbe per sussidi di disoccupazione e/o per reddito di cittadinanza) ed un impulso ai consumi, con contestuale reintroduzione, per il settore del pubblico esercizio e del pubblico spettacolo, dei voucher per dare flessibilità all’organizzazione del lavoro.

Infine la detassazione e la decontribuzione della 13^ e della 14^ mensilità e, l’annullamento dei contributi della bilateralità affinché gli stessi possano aiutare le aziende e i lavoratori in maniera diretta.  I gruppi spontanei del giarrese confluiti nella federazione nazionale di imprenditori della ristorazione chiedono un intervento immediato ai sindaci del territorio perché si facciano portavoce del loro grido di allarme; una delegazione del comparto domani, mercoledì, alle 11, in municipio, a Riposto, incontrerà i sindaci di Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo Calatabiano e Sant’Alfio per studiare, insieme, una strategia.

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