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Catania, costretta a denunciare il figlio tossicodipendente e violento

Catania, costretta a denunciare il figlio tossicodipendente e violento

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato un 39enne catanese per maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione e minaccia.

Nel pomeriggio di ieri i militari, ricevuta tramite il 112 NUE una richiesta d’intervento per una lite in famiglia nel popoloso quartiere della “Civita”, si sono recati immediatamente sul posto trovando una casalinga 54enne seduta sul ciglio della strada, dolorante e visibilmente scossa emotivamente.

I militari hanno così allertato il personale del 118 per assistere la donna almeno nell’immediatezza, stante la volontà di quest’ultima di non volersi recare in ospedale perché timorosa dell’eventuale ritorsione del figlio.

Si, perché la povera donna aveva paura proprio del figlio, per la violenza da egli usatale e per la spasmodica richiesta di denaro che l’uomo le rivolgeva quotidianamente, sin dalle prime ore del mattino, per procurarsi la droga.

Il figlio, infatti, ha coabitato con la madre dal 31 gennaio scorso da quando cioè, in particolare, è stato costretto ad abbandonare la casa familiare che condivideva con la moglie ed il figlio ai quali, purtroppo, egli aveva riservato lo stesso trattamento tutt’altro che affettuoso.

La donna pertanto, sol per amore di mamma, aveva accettato il figlio nella propria abitazione per potergli offrire una dimora, pur consapevole del suo grave stato di tossicodipendenza a causa del quale è stata più volte pesantemente percossa nonchè minacciata della distruzione della casa qualora non gli avesse elargito i soldi per lo spacciatore.

In questo lasso di tempo la donna, invero, aveva già avvisato un’altra volta le forze dell’ordine, senza però voler “infierire” con una denuncia su quel figlio sicuramente per lei impossibile da gestire.

Ecco che stavolta, resasi conto della propria impotenza di fronte ad una situazione più grande di lei, più che per il dolore delle botte ricevute, ha realizzato che la decisione più giusta fosse quella di formalizzare quella denuncia alla quale più volte aveva pensato, convinta anche che questo possa essere l’unico modo per aiutare il figlio.

L’uomo è stato tradotto nel carcere di Catania Piazza Lanza.

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