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Giarre, FdI: “Sfiducia è spartiacque per restituire dignità alla politica e all’amministrazione”

Giarre, FdI: “Sfiducia è spartiacque per restituire dignità alla politica e all’amministrazione”

Fratelli d’Italia con una nota a firma  del coordinatore provinciale Alberto Cardillo e del coordinatore del Circolo di Giarre, Giuseppe Nicotra, commenta la mancata presentazione della mozione di sfiducia al sindaco di Giarre Angelo D’Anna e lanciano un appello agli alleati del Centro destra.

“Gli ultimi rocamboleschi avvenimenti che hanno scandito l’attività politica e amministrativa della nostra città, ci invitano ad una riflessione profonda sul senso delle Istituzioni e dell’impegno attivo in politica.
Giarre periodicamente sommersa da rifiuti, strade colabrodo, semafori che devono attendere mesi per essere rimessi in funzione, mancanza assoluta di dialogo tra amministrazione politica e burocrazia comunale, totale incapacità nel gestire la grave crisi finanziaria dell’Ente, sono solo alcuni dei gravi motivi che dovrebbero indurre sindaco, giunta e maggioranza (ormai da tempo minoranza in Consiglio) a fare un esame di coscienza, rimettendo il proprio incarico nelle mani dei cittadini, per manifesta incapacità.
In moltissimi, esattamente in 7.841, ormai tre anni or sono, abbiamo creduto che quello di Angelo D’Anna potesse essere un civismo positivo e dialogante, all’interno e all’esterno della coalizione che sconfisse la sinistra. Ci abbiamo creduto anche noi, con i nostri candidati, i quali in maniera appassionata e libera hanno portato un nutrito bagaglio di consenso alla causa, senza chiedere nulla in cambio, se non la condivisione di un percorso.
Purtroppo – si legge nella nota di dI – le aspettative di un cambiamento in positivo sono state disattese sin dall’inizio, con un sindaco che ha simbolicamente sbarrato le porte della sua stanza, distruggendo la coalizione che lo sostenne e facendo anche sciogliere come neve al sole il suo stesso movimento civico. Tutte le principali figure politiche di quella che fu “Città Viva”, a partire dalla ex segretaria politica, non sono più da tempo al fianco del sindaco.
Un sindaco eletto per larga parte grazie all’elettorato di centrodestra e che invece, ricalcando vecchie logiche che pensavamo consegnate alla storia, con una insensata virata a sinistra, dopo vent’anni, ha inaugurato una nuova stagione di centrosinistra celata da un finto civismo, ormai più simile alla coperta di Linus che a un reale progetto politico.
Per tutto ciò, in questo che probabilmente è il punto più basso della bicentenaria storia di Giarre, riteniamo un atto essenziale quello di porre fine a questa consiliatura e a quest’amministrazione.
Basta dilettantismo e arroganza al potere, Giarre non può e non deve morire sotto i colpi dell’incapacità amministrativa e dell’ignavia di alcuni che pur essendo in Consiglio comunale, non sanno, non parlano, non si schierano.
Secondo Fratelli d’Italia “questo è il tempo delle scelte, o votare il pastrocchio finanziario e politico che in fretta e furia la Giunta manderà in Consiglio comunale o votare una mozione di sfiducia che restituirebbe la parola al Popolo sovrano. Tertium non datur, dicevano i latini. Anzi, probabilmente c’è una terza soluzione -indecorosa-, ed è quella che forse qualcuno caldeggia, e cioè quella di sforare i termini temporali indicati nella diffida della Regione Siciliana per l’approvazione dell’ipotesi di bilancio riequilibrato, mandando a casa il solo Consiglio comunale.
Chiediamo, quindi, al Consiglio comunale un sussulto, un vagito di dignità, compiendo l’unico atto che darebbe un senso a questa consiliatura e cioè quello che ne porrebbe la fine.
Basta con i tatticismi, i balletti, i nascondini. Chi ci sta firmi ora, perché l’indugio di oggi da domani sarà connivenza con il disastro dell’amministrazione comunale. E i giarresi non dimenticheranno.
Agli alleati del Centrodestra e alle forze civiche alternative all’attuale amministrazione, rivolgiamo un appello all’unità in nome della restituzione di dignità alla politica giarrese, presentando alla cittadinanza un fronte rinnovato nelle persone e nelle idee, con solidi rapporti politici con i partiti di governo palermitani e romani, al fine di tirare fuori la città dall’isolamento nella quale versa ormai da troppo tempo.

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