Bronte, il PD e quelle transizioni "inopportune". Duro attacco di Antonio Leanza all'amministrazione -
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Bronte, il PD e quelle transizioni “inopportune”. Duro attacco di Antonio Leanza all’amministrazione

Bronte, il PD e quelle transizioni “inopportune”. Duro attacco di Antonio Leanza all’amministrazione

Non ha pace il paese di Bronte azzoppata della sua guida amministrativa dopo la sospensione del sindaco Calanna, su provvedimento del Prefetto di Catania, dal 30 novembre scorso agli arresti domiciliari dopo il suo convolgimento nell’inchiesta “Aetna“.

La sindacatura Calanna, fedelissimo del deputato regionale Antony Barbagallo, eletto con una coalizione di centrosinistra nel 2015, è iniziata sotto il segno di tensioni politiche e colpi di scena. Tensioni continue con la sinistra brontese che diede il lascia passare alla sua candidatura e ne sancì la vittoria finale contro il candidato firrareliano Giuseppe Gullotta.

Si iniziò con il colpo di scena del passo indietro del consigliere comunale Antonio Leanza, designato assessore in giunta, a favore della consigliera Enza Meli nominata assessore al posto di Leanza ma che, dopo aver accusato Calanna di “non rispettate i patti”, non accettò la sua designazione in giunta.

Come quando il sindaco Calanna azzerrò tutta la giunta comunale nel 2017, alle vigilia delle elezioni  regionali, giustificando la sua decisione per il “venire meno della fiducia verso gli assessori” ma che i maligni sostennero che fu una scelta legata al rifiuto della giunta di sostenere la corsa all’Ars di Antony Barbagallo.

Ma la tensione con la sinistra proseguì ancora negli anni successivi culminando con la minaccia del Pd di sostenere una mozione di sfiducia al sindaco Calanna.

Ed adesso Antonio Leanza (foto a destra), dimessosi di recente da consigliere comunale a favore di Pina Ruocco, criticando le “espressioni e i costumi di opportunismo e trasformismo politico” di cui si è macchiata l’esperienza Calanna, denuncia in una nota alla stampa l’illegittimità delle due  transazioni del Comune di Bronte con il vice sindaco Messina e con il suocero del sindaco, signor Bonaventura, ritenendo che le loro adozioni dalla giunta Calanna “non sono altro che due eclatanti passaggi di un sistema più ampio messo in campo da questa amministrazione per procurare vantaggi a singoli soggetti, a scapito degli interessi generali del Comune”, e di “rappresentare la base del raggiungimento di equilibri politici in seno consiglio comunale ed alla maggioranza”.

Leanza,  esponente della tradizione della sinistra socialista e figlio dell’ex presidente della regione Turi Leanza, scomparso di recente, punta il dito verso quella “sinistra responsabile” che a fine 2017 decise “definitivamente di sotterrare l’ascia di guerra contro l’amministrazione Calanna” dopo avere minacciato il sostegno alla mozione di sfiducia al sindaco.

Per Leanza la chiave di “quella ritrovata pace” che vide  l’ingresso in giunta  dell’attuale vice sindaco ing. Messina, capigruppo PD in Consiglio comunale, è legata proprio a questa transazione che pone fine ai possibili contenziosi tra il vice sindaco Messina e il Comune di Bronte in ordine al pagamento di alcune parcelle professionali, il cui pagamento, dichiara Leanza  “è stato dallo stesso Messina sollecitato fino ad agosto 2017”.

Altra transazione sospetta e poco trasparente è quella con il sig. Bonaventura, suocero del sindaco Calanna dove, sostiene Leanza “il Comune ha la responsabilità di non aver richiesto la restituzione delle somme dopo avere vinto in due gradi giudizio ottenerendo la revoca di un decreto ingiuntivo a suo tempo promosso dal ricorrente Bonaventura”.

“Per la transazione Messina – scrive Leanza nella nota – non sussiste un parere legale “in ordine all’opportunità ed al reale vantaggio economico a transare per l’Ente” e che le due transazione hanno un “carattere meramente politico”.
Una parte del Consiglio comunale avevano chiesto al segretario comunale Bartorilla il ritiro in autotutela delle due transazioni
denunciando un conflitto di interesse e l’incompatibilità del vice sindaco Messina, che attualmente ricopre il ruolo di sindaco pro tempore dopo la sospensione di Calanna.

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