A passeggio nella preistoria tra la Valle dell'Alcantara e le terre dell'Etna -
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A passeggio nella preistoria tra la Valle dell’Alcantara e le terre dell’Etna

A passeggio nella preistoria tra la Valle dell’Alcantara e le terre dell’Etna

Verranno ufficialmente presentati dopodomani, sabato 7 luglio, al Palazzo Cagnone di Francavilla di Sicilia gli itinerari settimanali alla volta dei palmenti rupestri esistenti in zona, elaborati dall’architetto e docente Giuseppe Carmeni dopo aver letto la pubblicazione dello studioso Salvatore Ferruccio Puglisi sull’argomento. Coinvolti cinque Comuni, il Parco Archeologico “Naxos – Taormina” e diverse associazioni culturali

Dopodomani, sabato 7 luglio, il laboratorio creativo “Naxos Entertainment” diretto da Giovanni Bucolo presenterà a Francavilla di Sicilia, nella storica dimora di Palazzo Cagnone, l’itinerario dei palmenti rupestri della Valle dell’Alcantara e delle terre dell’Etna. Tale conferenza, che avrà inizio alle ore 18.00, sarà il preludio ad una serie di escursioni che, tra il 14 luglio e l’11 agosto, verranno effettuate ogni sabato nelle località che ospitano queste particolari testimonianze preistoriche legate all’attività di vinificazione, praticata nella Sicilia Orientale sin dall’Età del Bronzo (tra il 3.300 ed il 1.200 a. C.) per poi essere successivamente perfezionata dai colonizzatori greci di Naxos (nell’VIII sec. a. C.) con nuove tecniche e nuove varietà di vitigni.

L’iniziativa è coordinata da Giuseppe Carmeni, architetto e docente di Storia dell’Arte, e si avvale del supporto organizzativo della prima citata “Naxos Entertainment” e della collaborazione del Parco Archeologico “Naxos – Taormina”, della sezione di Bronte e Maletto dell’associazione “Sicilia Antica”, della sezione di Bronte del “Club Alpino Italiano”, della “Tenuta Rustica”, della Società Cooperativa Turistica “Akesines”, dell’Istituto di Archeoastronomia Siciliana, dell’Accademia Internazionale “Il Convivio”, della dottoressa Valeria Alliata di Villafranca e dei Comuni di  Bronte, Francavilla di Sicilia, Maletto, Roccella Valdemone e Taormina.

«Ad ispirarmi – spiega il prof. Carmeni – è stato il volume “La Valle dei Palmenti”, dato alle stampe alcuni anni fa da Salvatore Ferruccio Puglisi, benemerito operatore culturale di Francavilla di Sicilia e profondo conoscitore dei nostri territori. Da quella sua pubblicazione si apprende che tra la Valle dell’Alcantara e le aree etnee, in zone piuttosto distanti dai centri urbani, sopravvivono diverse rudimentali strutture per la produzione del vino ricavate nelle pareti rupestri. Questi palmenti preistorici, dalla datazione comunque incerta, sono solitamente costituiti da due vasche comunicanti tramite un foro. In quella superiore l’uva veniva versata, pigiata e lasciata riposare, mentre in quella inferiore, sfruttando la pendenza naturale della roccia, si lasciava defluire il mosto per la fermentazione.

«Questi palmenti rupestri sono da considerare a tutti gli effetti dei beni culturali, ormai diventati parte integrante del paesaggio rurale della Valle dell’Alcantara e delle terre dell’Etna. È quindi compito delle comunità locali e degli studiosi tutelarli e valorizzarli.

«Negli appositi itinerari che abbiamo organizzato per le prossime settimane di luglio ed agosto ci si recherà alla volta dei palmenti rupestri del monastero basiliano di San Salvatore della Placa a Francavilla di Sicilia (14 luglio), di quelli di Rocca Pizzicata a Roccella Valdemone (21 luglio), di quelli di contrada Monte Colla a Bronte (28 luglio), di quelli di Pietra Perciata a Taormina (4 agosto) e di quelli di Contrada Pizzo a Maletto (11 agosto).

«Sarà anche un’occasione per immergersi nell’universo degli odori e dei sapori più autentici della Sicilia nordorientale e per apprendere al contempo, grazie all’intervento di studiosi ed esperti, notizie interessanti sulla natura, sulla storia e sulle antiche tradizioni dei luoghi che si andranno a visitare».

Intanto, per lo studio e la valorizzazione dei palmenti rupestri esistenti tra l’Alcantara e l’Etna è stato costituito un apposito comitato scientifico del quale, oltre al prima citato Salvatore Ferruccio Puglisi che ha avuto il merito di far accendere i riflettori su tali siti preistorici, fanno parte Gloria Olcese, docente di Metodologie della Ricerca Archeologica presso l’Università di Scienze di Milano, Maria Teresa Magro, funzionaria della Sovrintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Catania, Angelo Manitta, presidente dell’Accademia Internazionale “Il Convivio”, Enzo Crimi, ex commissario del Corpo Forestale della Regione Siciliana, l’astrofisico Andrea Orlando, presidente dell’Istituto di Archeoastronomia Siciliana, l’archeologo Marco Scaravilli ed il cultore e divulgatore di storia locale Giorgio Luca. Tutti i componenti di questo comitato faranno da relatori alla conferenza francavillese di dopodomani pomeriggio a Palazzo Cagnone.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: da sinistra Salvatore Ferruccio Puglisi e Giuseppe Carmeni con sullo sfondo uno dei palmenti rupestri della Valle dell’Alcantara

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