Società che gestiva gli incassi dei tickets non versa i soldi all'Asp: sequestro di beni a carico di tre catanesi -
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Società che gestiva gli incassi dei tickets non versa i soldi all’Asp: sequestro di beni a carico di tre catanesi

Società che gestiva gli incassi dei tickets non versa i soldi all’Asp: sequestro di beni a carico di tre catanesi

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nella giornata di ieri personale della Squadra Mobile, unitamente ai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Enna, a conclusione di una articolata attività investigativa, congiuntamente effettuata, hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo di danaro, beni e altre utilità, per un valore equivalente di € 443.041,79, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna, su richiesta del P.M. titolare dell’indagine, nella disponibilità di :

  1. C. G. M. I., classe 43 anni e residente in Tremestieri Etneo, amministratore della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup – Call Center – Riscossione Ticket dell’ASP di Enna;
  2. C. O. D., 34 anni e residente in Tremestieri Etneo, “gestore di fatto” della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup – Call Center – Riscossione Ticket dell’ASP di Enna;
  3. R. F., 31 anni, di fatto domiciliata in Tremestieri Etneo, “gestore di fatto” della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup – Call Center – Riscossione Ticket dell’ASP di Enna

Tutti gli indagati sono accusati, in concorso tra loro, di peculato aggravato continuato commesso nel corso del 2016, in qualità di incaricati di pubblico servizio quali, rispettivamente, “amministratore unico” e “gestori di fatto” della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup – Call Center – Riscossione Ticket dell’ASP di Enna, dal mese di maggio 2012 al mese di gennaio 2017 – poiché, avendo, in ragione del servizio svolto, il possesso o comunque la disponibilità del denaro affluito all’Asp medesima dai “tickets” versati dai cittadini, se ne appropriavano per l’importo complessivo di Euro 685.391,06.

In particolare, le indagini, svolte dalla 3^ Sezione – “Reati contro Patrimonio e Pubblica Amministrazione” dalla Squadra Mobile e dalla Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Enna, sono state avviate nel gennaio del 2017, innescate da una prima segnalazione inviata dall’Asp direttamente alla Procura della Repubblica di Enna.

I fatti distrattivi risalgono al 2016 e sono stati esposti dall’Asp in una successiva articolata denuncia inoltrata nel mese di gennaio 2017, ove si quantificava complessivamente l’ammanco in 685 mila euro, denunciando C. G. M. I., nella sua qualità di legale rappresentante della società affidataria del servizio di gestione integrata del Cup – Call Center – Riscossione Ticket dell’ASP di Enna, per il delitto di peculato ex art. 314 c.p..

L’ASP, successivamente, precisava che, a seguito delle azioni di recupero, l’ammanco si attestava a 443 mila euro.

La società era affidataria del servizio, aggiudicato con gara pubblica, sin dal 2012 e lo svolgeva attraverso le postazioni di “front office” nei presidi ospedalieri – ove prestavano attività dipendenti della medesima società, incaricati di ricevere le prenotazioni delle visite, nonché di riscuotere giornalmente i “tickets” versati dagli utenti richiedenti visita.

Nel dettaglio, le verifiche di cassa, effettuate dal personale dell’ASP nel corso del 2° semestre del 2016, incrociate con le analisi delle operazioni giornaliere di cassa e con i sospesi di tesoreria, avevano evidenziato, dapprima, notevole ritardo nel versamento delle somme sul c/c tesoreria dell’ASP.

Il Servizio competente dell’ASP, dopo aver proceduto a diffidare la società affidataria del servizio, nell’ambito dei poteri propri di vigilanza e controllo, predisponeva, pertanto, una serie di mirati controlli contabili, confrontando in ultimo i prospetti di versamento con le disposizioni di bonifico “quietanzate” inviate dalla società.

In effetti, la società affidataria del servizio inviava regolarmente all’ASP copia delle disposizioni di bonifico, “apparentemente” regolarmente quietanzate; ma gli approfonditi controlli effettuati dal personale dell’ASP, accertavano la totale mancanza di versamenti, inizialmente stimata in € 535.087,35.

Le indagini – avviate a partire dal mese di gennaio 2017 – venivano esperite congiuntamente dagli Uffici Investigativi co-delegati delle Forze di Polizia, con attività tecniche, acquisizioni ed esame di copiosa documentazione fornita dall’Asp, nonché mediante l’escussione di persone informate dei fatti, dipendenti e Dirigenti dell’A.S.P. di Enna e, inoltre, dipendenti della stessa società affidataria del servizio.

 

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