Giarre, il consigliere Giuseppe Leotta si dimette da capogruppo: "Voglio essere libero. Dentro la maggioranza". -
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Giarre, il consigliere Giuseppe Leotta si dimette da capogruppo: “Voglio essere libero. Dentro la maggioranza”.

Giarre, il consigliere Giuseppe Leotta si dimette da capogruppo: “Voglio essere libero. Dentro la maggioranza”.

Non finisce mai di stupire la politica giarrese nell’era D’Anna. Ormai con cadenza quasi settimanale si assiste ad una lenta ma progressiva disgregazione della maggioranza che sostiene il sindaco. L’ultimo a scalciare, in ordine d’arrivo, è stato il consigliere Giuseppe Leotta che, senza troppe sorprese, a dire il vero, ieri sera in Consiglio ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di capogruppo consiliare di Giarre Evviva.

“La mia ambizione è sempre stata, ora come allora – si legge nel documento di Leotta – quella di provare a cambiare il nostro modo di agire nei confronti della macchina amministrativa, per cominciare ad incidere nel modo di fare politica in questa città. Non si può rinunciare senza provarci fino in fondo, e qualcosa di buono siamo anche riusciti a farlo. Ma – osserva il consigliere Leotta – non siamo ancora riusciti nel compito più difficile, ovvero quello di riconquistare quella fiducia che i cittadini ci hanno dato in campagna elettorale per iniziare il cambiamento.

Con questo non voglio prendere le distanze da una maggioranza che continuerò a rappresentare, ma a riconquistare quella libertà di azione all’interno della stessa che il ruolo che oggi lascio non mi consentiva. Da oggi – rimarca il consigliere Leotta – inizia una nuova fase che mi vedrà ancora in prima linea quando si tratterà di agire nell’esclusivo interesse della città, senza se e senza ma; e con un unico referente: il bene dei cittadini di Giarre”.

Leotta concludendo, poi, la propria nota, anticipa che comunicherà al più presto “la nuova collocazione in Consiglio comunale”.

Dunque, Leotta si smarca da un lato, ma resta nell’alveo della maggioranza. Manifesta l’intenzione di essere libero, ma il suo taglio non sembra essere netto.

Per il bene dei cittadini! Il supremo bene della città. Egli assumerà le proprie determinazioni atto per atto, a seconda della validità della proposta. Insomma, emulando altri consiglieri che hanno scelto la linea del ”battitore” libero, rimane dentro la maggioranza, ma con un piede fuori. Ma per fare cosa alla fine? E viene da chiedersi: nell’interesse di chi? In attesa di cosa?

Di diventare bellissimo (in parte lo è già) o di spiccare il volo come un Falcone (assieme ad un cardellino?) o più prosaicamente chiedere un assessorato o qualche favore da scambiare. Mettendo fine alla dolce poesia del BENE DELLA CITTA’.

Mario Previtera  

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