Mascali, Carmelo Caltabiano all'attacco del sindaco Luigi Messina -
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Mascali, Carmelo Caltabiano all’attacco del sindaco Luigi Messina

Mascali, Carmelo Caltabiano all’attacco del sindaco Luigi Messina

Il consigliere di opposizione del Comune di Mascali Carmelo Caltabiano (foto a destra) in un’ampia nota traccia le somme dell’anno che sta per concludersi rispetto all’attività amministrativa dell’Ente mascalese guidata dal sindaco Luigi Messina che definisce una “Storia di Bilanci e conti che non tornano, di pupi e pupari, di diritti calpestati e auto calpestati”.

“Il 2017 volge alla conclusione – scrive Caltabiano – e molto spesso ci si cimenta a fare bilanci, per la prima volta anche io voglio sperimentare di dare conto della mia attività pubblica, quella di consigliere comunale ancorché limitata alla competenza di approvazione del Bilancio comunale da parte del Consiglio.

Occorre premettere che la funzione pubblica di consigliere comunale risulta ormai derubricata a semplice comparsa; le funzioni che la legge affida all’organo consiglio comunale sono molto limitate, ancorché sul piano teorico significativamente importanti. La legge infatti affida all’organo consiliare il delicato compito di approvare il bilancio dell’ente dal quale dovrebbe discendere tutta l’attività discrezionale fatta di idee politiche da tradurre in azioni concrete.

Come dicevo in premessa, tale importate funzione è risultata oramai da diversi anni derubricata a comparsa, provo ad essere più chiaro con un esempio: il bilancio comunale ai sensi di legge viene predisposto dalla Giunta comunale entro il mese di ottobre di ogni anno per l’anno successivo con una previsione almeno triennale; esempio: il bilancio del 2016 per il triennio 2016-2018 andava predisposto dalla giunta comunale, nel nostro caso dalla Giunta di Luigi Messina, entro il mese di ottobre 2015, invece a quella data, la Giunta Messina non aveva ancora predisposto nemmeno il bilancio 2015 sic!

La domanda spontanea sarebbe: quando è stato predisposto lo schema di bilancio per 2016, triennio 2016-2018? La risposta è piuttosto articolata, per la quale proverò ad essere il più chiaro possibile.

Per il bilancio 2016, sono state approvate tre versioni di schema di bilancio, una approvata nel novembre 2016, una nel marzo 2017 che ha anche annullato la precedente del novembre 2016, ed una nel luglio 2017 che ha a sua volta annullato quella del marzo 2017. Tutte e tre le versioni non hanno ottenuto il via libera dei revisori, quindi, nonostante il parere negativo dei revisori il bilancio di previsione 2016 veniva stoicamente approvato da 8 consiglieri su 20 il giorno di ferragosto 2017, il 15 agosto, per tradizione il giorno di vacanza per eccellenza.

E qui sorge un altra domanda: cosa c’era da salvare o meglio chi c’era da salvare, al punto di approvare un bilancio per ferragosto che non avrebbe potuto avere nessun effetto sul futuro, essendo uno strumento previsionale ed autorizzatorio per definizione di spese future, e la gestione 2016 si era già conclusa il 31 dicembre 2016?

Quindi altra domanda: cosa hanno inteso maldestramente nascondere coloro che hanno predisposto lo schema di bilancio e fatto approvare ai consigliere che lo hanno votato? Si spera almeno che i consiglieri che lo hanno votato siano ignari della grave violazione di norme giuscontabili suggellata con l’approvazione in consiglio.

Passata l’estate e la sbornia estiva, l’Amministrazione Messina anziché prodigarsi nella redazione del rendiconto della gestione 2016 al fine di verificare se il risultato di amministrazione fosse positivo, come dalla stessa sostenuto a solo a chiacchiere, oppure negativo, come sostenuto dai consiglieri di opposizione e suffragato dai numeri esposti dal collegio dei revisori dei conti, ha preferito impegnarsi nella redazione di uno schema di bilancio per l’anno 2017, triennio 2017-2019, il quale come detto sopra andava predisposto nell’anno precedente e cioè nell’ottobre 2016. Detto schema di bilancio fu approvato dalla Giunta il 24 novembre 2017 ancorché in difetto di atti propedeutici e comunque non coerente con gli atti di programmazione già predisposti.

Su quest’ultimo schema di bilancio, il collegio dei revisori ha espresso in data 11 dicembre parere non favorevole, soprattutto per evidenti sovra stime di poste di entrata, e cioè il comune prevede di spendere più delle risorse di quelle che ha! Cioè spende più di quello che incasserà!

Nonostante la gravità dei rilievi mossi, il presidente del Consiglio Giuseppe Priolo da Nunziata, ha convocato, frettolosamente e pasticciatamente, una seduta di Consiglio comunale per il 19 dicembre scorso, confermando anche lui l’invalsa considerazione del consiglio comunale a semplice teatro dei pupi, dove al comando del puparo bisogna alzare la mano, sic!.

A questo punto esaminiamo i fatti a rilevanza politica con una premessa: la norma prevede che all’apertura dei lavori del consiglio comunale per poter procedere occorre che ci siano almeno metà + 1 dei consiglieri, quindi a Mascali 11 su 20, e se non ci fosse tale numero la seduta viene aggiornata di un’ora e se ancora non ci fosse tale numero legale la seduta é aggiornata al giorno successivo alla stessa ora; nella seduta di prosecuzione le deliberazioni sono considerate valide con l’intervento del 2/5 dei consiglieri assegnati, nel caso mascalese 8 consiglieri.

Andiamo ai fatti: se la maggioranza a Mascali è 11 consiglieri ed all’apertura dei lavori consiliari del 19 dicembre vi erano 8 consiglieri presenti, significa che Luigi Messina non ha una maggioranza! Nel resto d’Italia sarebbe già da un pezzo tornato a fare altro e non più il sindaco, ma siamo in Sicilia, e si sa, in Sicilia scontiamo più di altri, i retaggi del passato borbonico, in cui tutto è più complicato, ma in realtà potrebbe essere tutto semplice, infatti l’equazione è: se si hanno i numeri si governa se non si hanno si va via!

Ma non divaghiamo, torniamo al consiglio, la seduta viene aggiornata per Legge al giorno successivo e siamo al 20 dicembre 2017, all’apertura dei lavori chiedo al presidente Priolo di revocare la seduta consiliare perché la stessa andava concordata in conferenza dei capigruppo e per di più i punti all’ordine del giorno non sono ancora stati esitati dalle commissioni consiliari permanenti, nonché il punto relativo al Bilancio di previsione non ha ottenuto il parere favorevole dei revisori.

Il presidente, calpestando ogni più elementare diritto e prerogativa dei consiglieri, ha confermato la seduta di consiglio, e per di più in pendenza di diffida a revocare la seduta da parte del Commissario ad acta Regionale per il Bilancio, proprio in ragione dell’entità dei rilievi mossi dal collegio dei revisori. Ostinatamente il presidente mantiene la seduta non accorgendosi di calpestare anche se stesso in quanto consigliere comunale.

Ma veniamo al paradosso della serata: il consigliere-assessore-vicepresidente del consiglio comunale Alberto Cardillo, in un suo intervento infarcito di inutile retorica, propone di andare avanti con l’ordine del giorno dicendo al presidente Priolo di non curarsi delle rimostranze dell’opposizione, salvo poi, dopo aver fatto i conti col pallottoliere, chiedere il rinvio della seduta al 27 dicembre 2017, proposta approvata col voto favorevole degli 8 consiglieri ancora fedeli a Messina, perché di fede si tratta, e col voto decisivo del presidente Priolo e l’ignavia dell’astensione del consigliere Carlo Galati ancora in cerca della posizione politica.

Mah? ci si chiede, se il presidente Priolo da Nunziata aveva prima difeso come legittima la convocazione del consiglio dettata da urgenza di dotare l’Ente dell’importante strumento finanziario perché ha cambiato idea dopo votando il rinvio della seduta? Forse ancora i conti non tornano?

Per canto mio, interpretando anche il pensiero di tutta l’opposizione, ritengo che la misura sia oltremodo colma e sia giunto il tempo delle scelte, scelte di coraggio e di lealtà restituendo la parola al popolo, che in libere elezioni possa scegliere altri a cui affidare il disgraziato Comune di Mascali”.

 

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