Il “Lucio Dalla” di Carmine Susinni dichiarato “Patrimonio Culturale Italiano” -
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Il “Lucio Dalla” di Carmine Susinni dichiarato “Patrimonio Culturale Italiano”

Il “Lucio Dalla” di Carmine Susinni dichiarato “Patrimonio Culturale Italiano”

L’apprezzatissima opera dello scultore di Mascali ha ottenuto il prestigioso riconoscimento ministeriale in considerazione della sua straordinaria capacità di interazione con l’osservatore contemporaneo. Non a caso, alle esposizioni degli ultimi anni a Milano e Bologna ha totalizzato un numero eccezionale di “selfie”

Prestigioso e meritatissimo riconoscimento per la fedelissima ed estremamente espressiva raffigurazione in bronzo del compianto cantautore Lucio Dalla realizzata un paio d’anni fa dallo scultore di Mascali Carmine Susinni (nella foto principale accanto all’opera in questione). Nei giorni scorsi, infatti, Il Ministero dei Beni Culturali ha inserito quest’ultima tra le opere d’arte del “Patrimonio Culturale Italiano”, al pari, tanto per fare un esempio, dei famosi Bronzi di Riace.

L’installazione, reduce dall’Expo di Milano e dall’esposizione a Bologna proprio sotto la casa del defunto artista (in Piazza dei Celestini), raffigura Dalla seduto su una panchina con in mano un  “coppino di càlia”, ovvero la busta contenente i ceci e le noccioline americane che si è soliti acquistare e sgranocchiare alle feste paesane, così come amava fare l’autore ed interprete di “4 Marzo 1943”, “L’anno che verrà” e “Caruso” durante il suo annuale soggiorno estivo (tra luglio ed agosto) nella casa-masseria che aveva acquistato nel Comune etneo di Milo in contrada Praino (nelle adiacenze di quella in cui abitualmente risiede il suo collega Franco Battiato).

«Sono onorato e commosso – ha dichiarato il maestro Carmine Susinni –  per il fatto che questa mia opera sia rientrata tra le eccellenze dei beni artistico-culturali d’Italia. Ma ritengo sia doveroso spiegare i motivi di questo gratificante traguardo.

«La scultura, che ho intitolato “All’Amico Lucio”, non è una commemorazione (che ad un tipo come Dalla, antiretorico e sempre proiettato al futuro, non sarebbe sicuramente piaciuta), ma un qualcosa di vivo ed interattivo, immediatamente apprezzata da Vittorio Sgarbi, il quale ha voluto che la portassi alla Expo milanese del 2015. Trattasi, in pratica, della mia opera più conosciuta nell’ambito del genere che, dopo un decennio di crisi creativa, ho ideato e che amo definire “Arte Interattiva in Cornice Virtuale”.

Susinni con la cantante Iskra Menarini, vocalist ufficiale di Lucio Dalla

«Su questa panchina intento a mangiare “càlia”, infatti, Lucio Dalla è “incorniciato”, ossia inserito in un contesto spaziale che ben si addice agli schermi dei tablet e dei telefonini multimediali oggi tanto in voga. Non a caso, tra l’Expo di Milano e l’esposizione a Bologna, in questi ultimi due anni è risultata essere l’opera d’arte più “selfata” d’Italia: sia gente comune che i tanti amici “vip” di Dalla (cantanti, musicisti, attori, intellettuali, ecc.) non hanno resistito alla tentazione di mettersi in posa accanto a quella statua. Questo perché la mia raffigurazione invoglia l’osservatore a sedersi sulla panchina, dove ho collocato l’indimenticato cantautore, per poi farsi un “selfie” (che un tempo chiamavasi “autoscatto”…) insieme a lui.

«Ma in questa scultura ho anche tentato di far “rivivere”, con tratti estremamente realistici, il Dalla amico di tutti e dallo sguardo complice ed ammiccante verso chiunque lo avvicinasse, dal “potente” all’“omino piccolo così” (tanto per parafrasare una sua celeberrima canzone). Chi si “selfa” accanto a quest’opera, quindi, è come se avesse un contatto diretto e personale con Lucio, ricevendone lo sguardo, il sorriso e l’abbraccio.

«C’è, dunque, chi parla di “selfie art” e di “nuova pop art social”. Ma, al di là di denominazioni ed etichettature varie e sulla base delle esaltanti gratificazioni arrecatemi da questo mio lavoro su Lucio Dalla, credo si possa fare arte di qualità e di piacevole e diffusa fruizione anche nell’ambito delle forme espressive contemporanee. Auspico dunque per l’Italia un nuovo “Rinascimento” culturale, sociale ed economico, fondato sulla bellezza, l’arte e la creatività, fattori questi che il nostro Paese ha nel suo “dna”».

Carmine Susinni, peraltro, Lucio Dalla lo conosceva bene, sia perché il “buen retiro” siciliano a Milo dell’artista bolognese (oggi acquistato da una professionista di Catania) dista da Mascali pochissimi chilometri, e sia perché alla passione per le sette note l’autore di “Piazza Grande” ed “Attenti al lupo” affiancava quella per le arti figurative (nella sua abitazione di Bologna ha allestito una ricchissima galleria-pinacoteca contenente il meglio della creatività contemporanea); e mosso dalla sua inesauribile curiosità intellettuale e dalla sua voglia di socializzare, gli piaceva incontrare personalmente, anche durante i suoi soggiorni siciliani, i pittori e gli scultori espressi dai territori da lui visitati.

Vittorio Sgarbi in posa accanto alla statua di Dalla

“All’Amico Lucio”, comunque, non è l’unica opera che lo scultore mascalese Susinni ha dedicato al grande cantautore. Il Comune di Milo, infatti, alcuni anni addietro ebbe a commissionargli la realizzazione del monolito in pietra lavica che fa da emblema all’anfiteatro all’aperto che il paesino etneo si è sentito in dovere di intitolare all’illustre “villeggiante”. L’opera in questione, riproducente Dalla di profilo intento a suonare l’inseparabile sax, venne allora inaugurata alla presenza di eminenti personalità della musica italiana e dello spettacolo, quali Franco Battiato, Enrico Ruggeri e Red Ronnie.

Il monolito in pietra lavica realizzato da Carmine Susinni per l’anfiteatro “Lucio Dalla” di Milo

Adesso dunque, grazie a questa sua nuova ed apprezzatissima riproduzione del compianto cantautore, il geniale e colto scultore siciliano, pur essendo da alcuni anni tornato a vivere nella sua Mascali, è riapprodato alla ribalta nazionale dove, in età giovanile, si era messo in luce per la sua brillante ed innovativa creatività, apprezzata nei più esclusivi salotti e ritrovi artistico-culturali milanesi.

Rodolfo Amodeo     

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