Giudici di Pace in sciopero. Le cause della protesta -
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Giudici di Pace in sciopero. Le cause della protesta

Giudici di Pace in sciopero. Le cause della protesta

Costretti ad incrociare le braccia per far sentire la loro voce ed elevare il loro dissenso. Sono i giudici di pace che dallo scorso lunedì e fino ad oggi sono  in sciopero.

Il motivo della protesta lo spiega Beatrice Cosentino, giudice di pace presso l’ufficio del giudice di pace di Catania: “La riforma di riordino della magistratura onoraria è molto confusionaria, allo stato non accoglie nessuna delle nostre richieste ed anzi peggiora la nostra situazione”.

Ma cosa fa la riforma? “Mette insieme la nostra figura di giudice di pace – continua la Cosentino – con quella dei GOT (giudici onorari di tribunale). Ma si tratta di due figure diverse in quanto il giudice di pace è un giudice ordinario onorario mentre i GOT sono dei vicari della magistratura professionale”.

Da tempo i giudici di pace rivendicano garanzie in termini di assistenza e previdenza e un potenziamento dell’ufficio di giudice di pace che in questo ventennio ha avuto un ruolo centrale nello smaltimento del contenzioso. “L’istituzione del giudice di pace – spiega Cosentino – rappresenta un esperimento riuscito e consolidato che risponde a quell’esigenza di giustizia dei cittadini assicurando  processi che si concludono in tempi brevi, mediamente un anno”.

La riforma, invece, che unifica le due figure di giudice di pace e di GOT, di fatto smantella la figura dell’ufficio di giudice di pace per come oggi esiste ed è strutturata. A scioperare, questa volta, sono anche i GOT e i vice procuratori onorari.

“Per la prima volta  – dice Mario Seminara, giudice di pace presso l’Ufficio di Catania – siamo tutte e tre categorie unite a rivendicare i nostri sacrosanti diritti: l’osservanza da parte del governo, della Costituzione, dell’ordinamento comunitario, della recentissima decisione a noi pienamente favorevole del Comitato Europeo Diritti Sociali del Consiglio d’Europa sul reclamo dell’Associazione Nazionale Giudici di Pace che ha accolto  le nostre istanze su continuità del servizio, piene tutele previdenziali ed assistenziali, retribuzione congrua e commisurata a quella dei magistrati ordinari, indipendenza del magistrato e diritto alla progressione di carriera. Invece oggi vogliono farci retrocedere nell’ufficio del processo in cui saremo dei semplici ausiliari dei giudici togati”.

Rosalba Mazza

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