Catania, la Piazzetta: “San Martino, libertà, castagne e vino” -
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Catania, la Piazzetta: “San Martino, libertà, castagne e vino”

Catania, la Piazzetta: “San Martino, libertà, castagne e vino”

“Le ragazze e i ragazzi della Piazzetta”, una sorta di centro sociale all’aperto, con “sede” in piazza Santa Maria di Gesù, in occasione della ricorrenza della festa di San Martino, fra un bicchiere di vino rigorosamente rosso e  tante castagne arrosto, ha inaugurato una libreria – realizzata con libri donati – un corso di chitarra e un altro di lingua inglese. Il tutto, rigorosamente gratuito!

“Noi ragazze e ragazzi della Piazzetta – spiegano i giovani – dopo diversi mesi di esperimenti sociali e politici (alcuni fallimentari, altri con esito positivo) ci siamo resi conto (ancor più di prima) di dover essere in grado di costruire nel tempo un tessuto sociale alternativo (di cui tanto abbiamo parlato in diversi comunicati passati) capace di svuotare di senso tutto il mondo riconosciuto, e capace di porsi, appunto, come alternativa valida e concreta alla futura società nascente.

piazzetta-san-martinoIl tempo che servirà affinché questo possa accadere non possiamo definirlo: avviare però un percorso che poggi le basi su questa idea ci sembra la cosa più giusta e funzionale alla nostra epoca storica e agli anni che verranno. Parlavamo di territori, gli stessi su cui il capitalismo oggi, e da sempre, agisce. Perché partendo dai territori si organizzano le società umane, le città, l’urbanistica, e quant’altro, e proprio partendo dai territori il potere dominante radica la sua forza e tutte le sue armi.

Senza territorio non può esistere forza. Senza forza non può esistere legittimità. Dunque: forza e legittimità, sono gli elementi di cui dobbiamo fare uso. Per averli dobbiamo riappropriarci dei territori, dunque, perché sono proprio questi a generarli.

E’ esattamente quello che sta accadendo in Piazzetta. Essa rappresenta infatti non altro che la sottrazione di forza al potere dominante, il capitalismo, e l’esempio di alternativa sulla quale la società futura vorremmo si fondasse: in Piazzetta non esiste l’atomismo o l’individualismo, esiste la collettività e la condivisione. In Piazzetta si pratica la solidarietà, la fratellanza e tutto l’amore che questo sporco mondo ha spazzato via. La Piazzetta è uno di quei territori che sono stati ripresi dal basso, ed in maniera autorganizzata, con lo scopo di costruire un’alternativa. In Piazzetta si creano legami sociali.

Partendo dalla Piazzetta si diramano reti sociali forti con commercianti, abitanti della zona, studenti. Partendo dalla Piazzetta si immagina e costruisce un nuovo mondo. Partendo dalla Piazzetta e, dunque, dai territori, si fa opposizione reale, ci si impadronisce di forza e legittimità”.

Orazio Vasta

 

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