Catania: volontari sistemano il campetto di Monte Po. “Occorre ora che Bianco faccia la sua parte” -
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Catania: volontari sistemano il campetto di Monte Po. “Occorre ora che Bianco faccia la sua parte”

Catania: volontari sistemano il campetto di Monte Po. “Occorre ora che Bianco faccia la sua parte”

Quello che stanno facendo i volontari del gruppo I.G.A.M. all’interno del campetto di calcio di via Salvatore Salomone Marino è fondamentale per il riscatto sociale del quartiere. In tutti questi mesi le famiglie del quartiere ed i volontari si sono tassati per acquistare i materiali necessari a ripulire la zona dalle erbacce e dalla spazzatura. Tutto per avere uno spazio dedicato completamente a loro. Niente auto o scooter ma solo biciclette, pattini e un pallone per creare quell’ aggregazione di cui le periferie ne hanno un estremo bisogno.

La commissione comunale allo Sport ha effettuato un sopralluogo proprio per rimarcare la necessità di costruire una sinergia tra istituzioni e cittadini in cui l’amministrazione deve essere il motore della valorizzazione di Monte Po.

campetto-di-monte-po“Le associazioni qui svolgono un lavoro straordinario ma non possono essere lasciate sole dalle istituzioni politiche. Ecco perché Palazzo degli Elefanti – commenta il consigliere comunale di Grande Catania, Maurizio Mirenda – deve attivarsi in tutti i modi per ristrutturare il campetto di via Salvatore Salomone Marino dotando l’impianto di un nuovo manto e di una nuova recinzione”.

“Occorre proseguire l’opera di riqualificazione e per questo – continua Mirenda – chiedo al sindaco di stanziare i fondi necessari a garantire un restyling duraturo in questa parte della città. Denaro che potrebbe provenire dal Piano “Sport e periferie”  per la realizzazione e la riqualificazione degli impianti sportivi nel capoluogo etneo. Circa 20.000 euro che servirebbero a mettere in sicurezza l’impianto. Ai ragazzi ed ai volontari dell’I.G.A.M. spetterebbe poi il compito di vigilare sul sito e proteggerlo da eventuali attacchi vandalici. Basta con gli errori del passato. L’amministrazione non può più abbandonare le periferie”.

 

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