Catania, colpi di pistola contro auto della Pubbliservizi. A dirigente recapitata testa di capretto -
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Catania, colpi di pistola contro auto della Pubbliservizi. A dirigente recapitata testa di capretto

Catania, colpi di pistola contro auto della Pubbliservizi. A dirigente recapitata testa di capretto

La società partecipata dell’ex provincia regionale di Catania,  “Pubbliservizi’, ha denunciato alla polizia due intimidazioni subite nelle scorse ore.  Due colpi di pistola sono stati esplosi contro la fiancata di una delle auto di servizio della società e una testa di capretto è stata recapitata ad un dirigente.  Sull’accaduto indaga la Squadra Mobile della questura. Alle 16.30, nella sede della società al centro fieristico Le Ciminiere il presidente della Pubbliservizi Adolfo Messina e il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta incontreranno la stampa.

Apprendo mentre mi trovo fuori Catania del grave atto intimidatorio ai danni di Adolfo Messina presidente della Pubbliservizi della Città Metropolitana di Catania e del Dirigente Vicari – afferma il coordinatore del Megafono Giuseppe Caudo –  Il processo di moralizzazione di quella società, unico e solo sistema per garantire un buon servizio alle collettività e la certezza del lavoro ai dipendenti che per primi hanno rischiato il posto da una scellerata gestione societaria degli anni passati evidentemente non va bene a qualcuno.
Questi vigliacchi – osserva Caudo – debbono sapere che devono arrendersi ad un cambiamento indispensabile della gestione di società come la Pubbliservizi, non sono questi metodi che possono cambiare un percorso tracciato e su cui questa terra non può più arretrare di un passo.  In troppi, lavoratori, aziende dell’indotto, le casse pubbliche hanno rischiato per la vile presenza di questi interessi in queste società.
Siamo vicini ad Adolfo Messina, ai tanti dirigenti e lavoratori onesti della Pubbliservizi, a loro va il sostegno di quella Sicilia che vuole cambiare, a coloro che nell’oscurità hanno agito stanotte mandiamo un fermo messaggio, rassegnatevi indietro non si torna”.

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