Catania: l’Ospedale San Marco non sarà un fantasma. Ma quando? -
Catania
15°

Catania: l’Ospedale San Marco non sarà un fantasma. Ma quando?

Catania: l’Ospedale San Marco non sarà un fantasma. Ma quando?

La consegna dell’ospedale San Marco, prevista per il 9 febbraio 2017, dovrebbe rappresentare un momento decisivo per la sanità siciliana e, per il quartiere che lo ospita, Librino, una fase di rinascita e di sviluppo.

Se ne è discusso in un incontro promosso dall’organizzazione sindacale AnaaoAssomed, cui hanno partecipato allo stesso tavolo il comparto istituzionale, quello medico e la società civile che si è svolto presso la sala della Parrocchia Resurrezione del Signore a Librino.

un-momento-della-tavola-rotonda“Dopo la consegna del presidio – ha detto Paolo Cantaro, dir. gen. del Vittorio Emanuele di Catania – ci saranno i mesi di collaudo (dai 2 ai 4), e poi l’ospedale sarà fruibile in tutte le sue funzioni: tra cui 80 posti letto per l’ortopedia e la riabilitazione, e altri 140 per la materna/infantile. Non entriamo più nel merito sui tempi di consegna, considerato che fino a qualche mese fa i lavori erano stati bloccati. L’apertura sarà una realtà! Questo è quello che conta”.

Ma nella rimodulazione della rete sanitaria, il San Marco non è previsto. E considerato quanto è costato, poco più di 150mil di euro, sarebbe davvero l’ennesima incompiuta italiana, di come sperperare i fondi, già esigui.

A cercare di rassicurare i presenti e calmare le acque, gli fa eco Gaetano Chiaro dir. generale pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Sanità (in rappresentanza dell’on. Baldo Gucciardi , che ribadisce: “La mancanza del San Marco nella rete ospedaliera, è data solo dal fatto che la rimodulazione fotografa lo stato di fatto della sanità siciliana, al momento presente. Ma dall’1 gennaio 2018 è previsto il “rientro” del San Marco, nella rete”.

Il sindacato AnaaoAssomed Sicilia però non è così soddisfatto “Un ospedale è davvero fruibile – ha tuonato Pietro Pata, serg. reg.le del sindacato – quando viene impiegato il personale opportuno e necessario. Una struttura ospedaliera che si avvale di quelle attrezzature così tecnologicamente avanzate, necessita di risorse. Ne ipotizziamo 1.300/1.400 per il San Marco”.

Francesco Basile, preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Catania (in rappresentanza del Rettore, Giacomo Pignataro), ha sottolineato l’importanza dei dipendenti e dei precari:  “Nonostante l’accorpamento del personale del Vittorio con quello del Policlinico, non siamo riusciti a coprire tutte le carenze di personale. E ora, guardando al San Marco, ci poniamo davanti a un problema serio: la mancanza di risorse!”.

Per questo motivo, in sala, c’è stato un momento in cui si sono sollevate le voci di alcuni precari in attesa di stabilizzazione.

Ester Reggio, del coordinamento dei Precari Anaao Assomed Sicilia, ha detto con forza: “La Regione non può ancora disattendere alla richiesta pressante dei tanti che, pur avendo vinto un concorso, attendono la stabilizzazione! È inimmaginabile che questa situazione si protragga ancora, e il 31 dicembre, è dietro le porte!”.

Si unisce al coro il segr. naz.le del sindacato dei medici, Costantino Troise: “I concorsi vanno sbloccati, entro il 31 dicembre. Solo così daremo una stabilità ai tanti precari che aspettano risposte”.

L’ospedale San Marco dunque, non dovrebbe essere più un fantasma. Sta prendendo corpo ma deve avere la forza di sostenere le richieste sanitarie di un bacino d’utenza, oltre 80.000 abitanti, che fanno di Librino, più di un quartiere.

Francesco Santocono, in rappresentanza del Comune di Catania, ha ribadito che “L’azienda costruttrice si è impegnata con la direzione generale dell’OVE/Policlinico, con l’ass.re Gucciardi e il sindaco di Catania Enzo Bianco, a rispettare i tempi di consegna. E noi vigileremo”.

librino-facceTempi che secondo Massimo Buscema, pres. dell’Ordine dei Medici di Catania, “Sono fondamentali, come una diagnosi. Ma si deve intervenire con una sanità d’eccellenza!”.

La nota significativa di questa tavola rotonda, è quella d’aver messo a confronto l’opinione pubblica (la Rete Librino e CittadinanzAttiva Sicilia), le forse Istituzionali e quelle sindacali. All’obiettivo di difendere il “diritto alla salute dei cittadini”.

“Le foto scattate ai residenti – ha detto Santo Carnazzo dall’associazione Rete Librino – più di 260 volti, oltre a qualche “vip” (Salvo La Rosa e Giuseppe Castiglia), non sono solo un bellissimo poster, ma la dimostrazione di come lo slogan creato –  #san marco aperto, io ci metto la faccia – sia una presa di posizione sociale”.

“Il lavoro fatto di concerto con il sindacato Anaao – ha spiegato Giuseppe Greco, di CittadinanzAttiva – è un’ulteriore momento di condivisione, che fa solo il bene collettivo. Collaborazione che, con il sindacato Anaao, continuerà ancora”.

Potrebbero interessarti anche