La seduta di Consiglio comunale di ieri sera a Riposto ha attirato un folto pubblico nell’aula consiliare. All’ordine del giorno un emendamento presentato dal consigliere Bergancini e da altri consiglieri per trasferire contrada Gancia dal piano delle alienazioni al piano delle valorizzazioni, sospendendo eventuali procedure di vendita.

Il punto ha dato vita ad un acceso dibattito. Secondo i tecnici contrada Gancia non possiede alcun valore botanico e il trasferimento da un piano all’altro non influenzerà il piano di riequilibrio.

Il senso del problema è stato poi sintetizzato dalla presidente del civico consesso ripostese Mariella Di Guardo: il destino di contrada Gancia in questi anni è cambiato a seconda dall’amministrazione comunale del momento e il sito è una sorta di totem che è stato, di volta in volta, sbandierato per la ricerca del consenso.

Tra il pubblico presenti rappresentanti di organizzazioni che denunciano l’attuale uso improprio di contrada gancia, ove sono stati rinvenuti cumuli di cenere vulcanica e smaltiti sfalci di potatura e persino palme infette dal punteruolo rosso.

Il trasferimento di contrada Gancia dal piano delle alienazioni al piano delle valorizzazioni è stato approvato con 15 voti a favore, un astenuto e tre voti contrari. Favorevole anche il sindaco e l’amministrazione.

Il civico consesso ripostese  ha approvato nella stessa seduta anche il piano triennale delle opere pubbliche, il piano delle alienazioni e valorizzazioni, mentre sono stati rinviati a giovedì prossimo il documento unico di programmazione e gli altri punti all’ordine del giorno.

M.G.L.