Catania, Festa de l’Unità: dopo la contestata inaugurazione, la tensione è palpabile -
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Catania, Festa de l’Unità: dopo la contestata inaugurazione, la tensione è palpabile

Catania, Festa de l’Unità: dopo la contestata inaugurazione, la tensione è palpabile

L’inaugurazione della Festa nazionale de l’Unità, avvenuta ieri pomeriggio, in un clima “turco”, con controlli massicci della polizia negli ingressi della villa, controlli “chirurgici”, considerato che e’ stato rallentato l’accesso nel giardino pubblico, con la richiesta dei documenti, agli insegnanti e a chi è stato ritenuto un potenziale contestatore. Un “controllo preventivo” è stato fatto da ingenti forze di polizia anche lontano dalla villa.

In piazza Santa Maria di Gesù la polizia ha bloccato i giovani studenti (nella foto sopra) che hanno fatto in una parte della nota piazza, ribattezzata da loro stessi “la piazzetta”, un luogo dove ritrovarsi e dove, alla luce del sole, discutere e organizzare iniziative di protesta contro i mali che attanagliano Catania. Sicuramente chi gestisce l’ordine pubblico a Catania, temeva il loro imbatto con la festa del Pd.

IMG_4468La protesta, comunque, c’è stata ed stata messa a segno dagli insegnanti e dai senza casa: “Ieri – spiega Claudia Urzì, del Coordinamento Nazionale dell’USB, Unione Sindacale di Base/Scuola (nella foto a destra) – è iniziata la kermesse nazionale del PD a Catania. Da subito il clima non è apparso di “festa”. Siamo stati infatti bloccati, noi docenti insieme ad alcuni rappresentanti del comitato dei senza casa, e fatti entrare solo a conclusione degli interventi del sindaco Bianco e del governatore Crocetta. Una volta dentro abbiamo atteso il dibattito col ministro Delrio e la Serracchiani. Abbiamo interrotto l’intervento di Delrio fischiando, esponendo i nostri cartelli e scandendo lo slogan “Basta migrazione, basta umiliazione: rispetto per la Scuola e la Costituzione!” e sottolineando quanto fosse ipocrita e vuoto il loro inutile slogan “L’ Italia riparte dal Sud”, quando il Sud si sta svuotando. Stanno infatti partendo forzatamente migliaia di docenti verso il Nord e la Sicilia continua ad essere una terra d’emigrazione”.

“Abbiamo – continua la professoressa – poi lasciato la zona vicino al palco al grido di “Vergogna!”, continuando a fischiare e spiegando le nostre ragioni ai cronisti: siamo insegnanti costrette e costretti ad emigrare al Nord, lasciando le nostre famiglie, da un vergognoso accordo sulla mobilità e da una ancora più vergognosa legge 107, meglio nota come “Buona IMG_4467Scuola”.

“Come Unione Sindacale di Base ci siamo impegnati per fermare questo esodo di massa e consentire a tutti di lavorare nella propria terra”. L’esponente dell’USB sferra un attacco al sindacato confederale: “Insieme ai docenti siamo stati in piazza nel mese di agosto,  pressando e costringendo i sindacati concertativi e MIUR a piegarsi, siglando un’integrazione al contratto regionale sulle assegnazioni che consentirà ai non specializzati sul sostegno, fatte salve le Gae e le graduatorie d’istituto per gli specializzati, di poter presentare entro il 30 agosto la domanda di assegnazione con l’opzione del sostegno”.

Indomabile, la Urzì, concludendo, promette altre contestazioni: “La kermesse del PD a Catania si concluderà l’11  settembre con Renzi. E noi continueremo a farci sentire”.

Orazio Vasta

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