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Acireale, il pizzaiolo: un mestiere per aiutare l’integrazione

Acireale, il pizzaiolo: un mestiere per aiutare l’integrazione

La pizza, simbolo della cultura e della gastronomia italiana, diventa anche un perfetto “strumento” di integrazione e opportunità lavorativa per i migranti richiedenti asilo ospiti del progetto Sprar di Catania ed Acireale, gestito dal Consorzio Il Nodo.

pizza2Si è concluso, a cura della Cooperativa sociale “L’Isola che non c’è”, spin-off del CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane), il Corso per aiuto pizzaiolo, attività rivolta ad 11 ospiti dello Sprar ed articolata in 100 ore complessive, suddivise in attività di formazione in aula e laboratorio.
I ragazzi partecipanti sono stati seguiti dai maestri pizzaioli Adamo Sacco ed Emanuele Sabatino oltre che dai tutor Maria Grazia Scudieri e Paolo Parisi.

L’aspetto più importante del progetto è legato all’attivazione di borse-lavoro presso pizzerie di Acireale e Catania in modo che possano essere potenziate, da parte dei partecipanti, le capacità, mettendo in pratica quanto appreso, migliorando manualità ed esperienza e, soprattutto, inserirsi nel mondo lavorativo integrandosi al contempo nella società ospitante.

“I ragazzi sin da subito hanno mostrato interesse e soprattutto una grande motivazione all’apprendimento – sottolinea Maria Grazia Scudieri -; ciò, nonostante le non poche difficoltà legate anche alla loro condizione sociale. Si tratta di ragazzi che non hanno mai avuto alcuna esperienza in una cucina, in un laboratorio di pizzeria; eppure hanno sempre seguito con grande precisione le regole che venivano loro impartite anche rispetto all’ igiene e alla sicurezza. Per tutti noi formatori è stata quindi una grande soddisfazione registrate il loro grande entusiasmo e i loro progressi”.

“La ristorazione fortunatamente continua ad essere uno sei settori trainanti della nostra economia –poi aggiunge- e tante aziende, nonostante il periodo di crisi, continuano a richiedere ragazzi, più o meno formati, da avviare nel mondo del lavoro. Riusciamo così ad inserire diversi ragazzi che hanno frequentato i nostri corsi, in cucina, in sala e nelle pizzerie. Speriamo che anche per questi neo pizzaioli ci possa essere un futuro lavorativo pieno di soddisfazioni”.

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