Il futuro del teatro, quello eternamente incompiuto che attende da oltre 60 anni di essere finalmente aperto, tra cantieri fallimentari e pastoie burocratiche, passa per la riunione fissata per domani alle 10 nella sede dell’Ufficio tecnico tra i funzionari dell’area tecnica e i vertici dell’impresa.

Nel luglio scorso i lavori del teatro sono stati sospesi dall’impresa che detiene l’appalto del Contratto di quartiere, nell’ambito del quale è stato realizzato il nuovo complesso edilizio di via Carducci, nato dopo la demolizione di due vecchie e fatiscenti palazzine, avvenuta nell’estate del 2013, in piena campagna elettorale.

La soluzione della rescissione del contratto (l’impresa aveva reclamato alcuni indennizzi derivanti dall’anomalo andamento dei lavori) sembrava scontata dopo la rottura di un primo tavolo tecnico tra le parti, svoltosi la scorsa estate, salvo poi quell’incontro di martedì scorso chiesto a sorpresa dall’impresa, nel corso del quale sarebbe emersa la volontà di trovare un accordo su una transazione ed evitare la paralisi del cantiere. L’amministrazione che, attraverso il Rup, ing. Pina Leonardi aveva già avviato le procedure preliminari per la rescissione del contratto, attende adesso di capire quali saranno le mosse dell’impresa. Alcune delicate questioni rimangono ancora aperte, a cominciare dalle penali per il mancato rispetto del crono-programma.  Domani, dunque, sarà il giorno della verità.