Giarre narcotizzata si sveglia dal lungo torpore. Ma dura poco. Il tempo di una sfilata -
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Giarre narcotizzata si sveglia dal lungo torpore. Ma dura poco. Il tempo di una sfilata

Giarre narcotizzata si sveglia dal lungo torpore. Ma dura poco. Il tempo di una sfilata

Pensate tutto quello che volete. Per una volta sono con Salvo Zappalà. Già proprio lui il cavaliere senza cavallo, il presidente della Pro loco di Giarre che ieri, i cavalli, però, li ha portati. E tutti nella blasonata piazza Duomo. La stessa dove il sindaco-glamour Roberto Bonaccorsi pochi giorni fa ha fatto sloggiare gli stand di una discutibile fiera allestita da una poco accorta Confcommercio. Salvo Zappalà ieri ha dato una lezione che resterà nella storia di questo Comune. In piazza Duomo abbiamo assistito ad una manifestazione spontanea che ha richiamato centinaia di turisti. Una sfilata di carretti organizzata senza contributi, nell’assoluta indifferenza dell’amministrazione che, anziché fare gli interessi della città, ha solo pensato ad ostacolare in tutti modi l’opera di Salvo Zappalà, l’oppositore in Consiglio comunale che, assieme a Raffaele Musumeci (anche lui ha avuto il suo ben servito) è trai i primi sostenitori di una sfiducia a questa amministrazione.

Per questo, una volta tanto, il presidente della Pro loco è un “eroe”. Nel deserto, nel torpore che avvolge la bicentenaria Giarre, Zappalà ha dato uno schiaffo a tutti. Ripeto, pensatela come volete. Ma quella di ieri è stata una sonora lezione. Anche alla stessa Confcommercio che in fondo sperava che qualcosa non funzionasse e che, in stile bonaccorsiano, forse guardava con distacco una manifestazione. Certo migliorabile, senza dubbio, ma di certo una iniziativa solitaria che però ha svegliato il centro storico giarrese. Ma non è durato molto. Già perché dopo il passaggio di quei coloratissimi carretti, corso Italia è tornato ad essere un deserto. Demoralizzante. Mortificante.

La manifestazione della Pro loco, seppure nella sua semplicità, ha dimostrato che, alla fine, basta poco per svegliare una città narcotizzata dalla politica clientelare. Dalla politica delle squallide vendette. Una politica tornacontista che porterà da qui a poco al fallimento della città. Un fallimento, morale, organizzativo, politico.

La sfilata dei carretti che ha registrato la piacevole presenza di due gruppi internazionali della Colombia
e del Paraguay, resterà memorabile se non altro per quella stucchevole indifferenza che hanno dimostrato le istituzioni locali. In fondo quella stessa indifferenza che hanno provato i cittadini giarresi per le squallide iniziative legate al Bicentenario. Un altro fallimento. Comitati d’onore, “assessoresse” che ci hanno messo la faccia, menti superlative della Giarre contemporanea avrebbero dovuto riempirci di serate e manifestazioni. E in invece un polveroso e accecante nulla di nulla. Questa estate, senza cartellone estivo, sarà ricordata solo per quelle iniziative “private” e non sostenute dall’amministrazione: quella di Enrico Fiumara con la sua rassegna teatrale che ha rivitalizzato il quartiere del Camposanto vecchio, con eleganza e buon gusto e quella di ieri sera di Salvo Zappalà. Il cavaliere senza cavallo che è tornato a casa soddisfatto e forse anche un pò orgoglioso per essere riuscito, senza l’appoggio di nessuno, ad emozionare una città ormai ridotta ad un villaggio fantasma.

Mario Previtera

 

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