Gay fuori dal lido: scoppia la pace. Resta il dubbio sulla bufala -
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Gay fuori dal lido: scoppia la pace. Resta il dubbio sulla bufala

Gay fuori dal lido: scoppia la pace. Resta il dubbio sulla bufala

gay2Si è conclusa con una stretta di mano la vicenda del presunto episodio di omofobia avvenuto una ventina di giorni fa nel lido Eurovillage che si trova sul litorale di Fondachello di Mascali. Il caso, che aveva scomodato perfino i giornali e i telegiornali nazionali, si è risolto molto cordialmente con un caffè al tavolo dello stabilimento a cui erano presenti il consigliere nazionale di Arcigay Giovanni Calogero, la gestrice del lido la signora Rosaria Finocchiaro, il titolare dello stabilimento Delfo Raciti e Giuseppe Fiandaca il 22enne mascalese che dice di essere stato cacciato dal lido e di essere stato insultato e definito gay dalla gestrice dello stabilimento.

Stamane nello stabilimento balneare anche il comandante della Stazione dei Carabinieri di Mascali, mar. Nunzio Mammino che ha detto: “Non sono stato chiamato da nessuno, nessuno ha sporto denuncia, sono venuto allo stabilimento per capire cosa è successo. Ho capito che non c’è stato nessun caso di omofobia ma semplicemente un malinteso nato per stupidi motivi”.

Il giovane mascalese conferma quanto già dichiarato nei giorni scorsi: “Sono venuto in aiuto di un mio amico che soggiornava nello stabilimento e la sorella della signora gestrice del lido mi ha detto che non potevo entrare perché ero puppo e gay”.

La signora Finocchiaro conferma la sua versione e tanti ospiti dello stabilimento rafforzano le parole della donna: “Giuseppe frequentava un ragazzo che era mio ospite ma che portava spesso altri amici a me sconosciuti. Sono una persona sola, mio marito è venuto a mancare sei mesi fa e ho paura a portare nello stabilimento persone che non conosco. Ho quindi detto a quei ragazzi di allontanarsi. Non mi interessa se una persona è o non è gay. Nessuno gli ha messo le mani addosso”.

“Ora che abbiamo chiarito con la signora Finocchiaro e con il signor Raciti – dice Giuseppe – sono più sereno e spero che una cosa del genere non accada più”.

“Per oggi era pronta una manifestazione con i nostri militanti e volontari davanti al lido – spiega Giovanni Calogero consigliere nazionale di Arcigay – che abbiamo derubricato a quest’incontro cordiale perché i fatti non ci appaiono esattamente come erano stati originariamente descritti. Abbiamo capito che si tratta di una incomprensione di natura personale e lavorativa fra persone dove l’omofobia non c’entra niente. Per quanto ci riguarda – conclude Calogero – il caso si chiude qui. A noi basta che il titolare del lido ci dica che non ci sono discriminazioni né preclusioni di sorta al lido e che chiunque, comportandosi civilmente, è il benvenuto nello stabilimento balneare”.

“Voglio sollevare dall’accusa di omofobia l’attività dello stabilimento balneare – dice il gestore del lido Delfo Raciti -. Non abbiamo fatto querela contro nessuno e non abbiamo intenzione di farla. Per me la vicenda si può concludere qui. Non andiamo oltre, diamoci una stretta di mano. Nel lido non facciamo discriminazioni, ospitiamo e non cacciamo le persone”.

Angela Di Francisca

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