Giarre, rotazione sacerdoti: don Nino Russo nuovo arciprete di Giarre -
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Giarre, rotazione sacerdoti: don Nino Russo nuovo arciprete di Giarre

Giarre, rotazione sacerdoti: don Nino Russo nuovo arciprete di Giarre

Rotazione di sacerdoti nella diocesi di Acireale. La necessità di improntare la gestione delle varie parrocchie ad un rinnovamento che consenta alle varie comunità di trovare motivazioni e stimoli nuovi, è assurta a una delle principali ragioni che hanno determinato la rimodulazione, da parte del Vescovo Antonino Raspanti, della localizzazione dei sacerdoti.

In particolare però, l’esigenza di assegnare la parrocchia “S. Maria Assunta” di Randazzo ad una figura sacerdotale forgiatasi in un ambiente dove gli oneri cui adempiere corroborano il senso di appartenenza ad una comunità, ha indotto il Vescovo della diocesi acese a conferire l’arcipretura della basilica S. Maria di Randazzo a Don Domenico Massimino, che dopo 12 anni lascerà dunque la chiesa Madre di Giarre. Al suo posto, si insedierà don Nino Russo, vicario foraneo del IV vicariato e parroco della chiesa “Gesù lavoratore di Giarre”.

Foto don Nino Russo!!Don Nino Russo dunque, a distanza di tanti anni tornerà ad esercitare le sue mansioni in quella chiesa Madre dove, durante la sua carica di vice-parroco, il culto di S. Isidoro conobbe una rivisitazione protesa alla sua valorizzazione. Ecco la dichiarazione di don Nino Russo, che a partire da settembre si insedierà nella chiesa S. Isidoro Agricola di Giarre: “Relativamente alla mia pregressa esperienza ascrivibile alla chiesa Madre di Giarre, è impossibile per me dimenticare il fascino della missione sacerdotale espletata in un periodo tuttavia totalmente diverso rispetto a quello attuale, soprattutto sotto il profilo della salute economica. Pertanto occorre ripartire da zero. Sarà necessario profondere un impegno proteso verso lo scopo di trasmettere il seguente messaggio: vivere la gioia del vangelo, in particolare in una città che ha vissuto un momento di crisi il quale si è ripercosso anche sullo spirito. Il mio è dunque un appello a ricordare che il termine parrocchia deriva dal greco parà + oikos (vicino casa). Ciò significa che bisogna sempre tenere a mente questo concetto: la casa di Dio nasce per stare tra le case degli uomini, e dunque dove vi sono i loro problemi, le loro angosce e le loro ansie. Pertanto sarà mia premura dare centralità a tale principio. L’obiettivo è quello di mirare ad una comunità viva e quindi presente sul territorio. Per quanto concerne il culto di S. Isidoro bisogna bandire la rivisitazione del passato ma semplicemente mantenere la tradizione senza “mummificarsi”. Inerentemente alle condizioni strutturali del principale tempio della città, posso asserire che la chiesa Madre rappresenta una ferita aperta per la città. Si tratta infatti di una casa chiusa a metà. Sarà necessaria la sinergia tra istituzioni sociali ed ecclesiastiche per far rifiorire la chiesa delle chiese”.

Foto domenico Massimino!!Sereno don Domenico Massimino “Lasciare la chiesa Madre di Giarre comporterà per me un patimento non indifferente. Il Vescovo però ha soppesato determinate esigenze ed io, essendo consapevole che alla base di questa disposizione vi è la volontà di Dio, non posso che abbracciare tale volontà ricordando che trattasi di una parrocchia in sofferenza”.

Foto antonio pennisi!!Raggiante don Antonio Pennisi, sacerdote della parrocchia “S. Maria del Monte Carmelo” di Aci Platani, chiamato, a partire da settembre, a ereditare la guida della comunità della parrocchia “Gesù lavoratore di Giarre “Si tratta di una comunità che conta non meno di 10.000 unità-asserisce il neo sacerdote della chiesa “Gesù lavoratore”, nato nel 1975 e laureatosi in teologia dogmatica. Tuttavia sarò affiancato da una figura di grande spessore umano e sacerdotale come quella di don Richard Zabala, il quale svolge il suo ministero a Torre Archirafi. Riguardo alla mia esperienza nella parrocchia “S. Maria del Monte Carmelo” non posso non ricordare tutti gli sforzi compiuti per ripristinare la chiesa. Grazie ad un fondo di 240.000 euro erogato dalla Regione nel 2007, è stato possibile provvedere al rifacimento del manto tegolare della chiesa, ed al ripristino del tetto e del pavimento della sagrestia, oltre che all’adeguamento dell’impianto elettrico dell’edificio ecclesiastico. In seguito invece, grazie ad un finanziamento di 15.000 euro erogato dalla provincia, sono stati finanziati gli interventi realizzati sul simulacro della Madonna. Centomila euro sono stati infine investiti dall’arciconfraternita “Santissimo Sacramento” e dalla parrocchia per il rifacimento del tetto dell’oratorio. Inoltre, durante il mio servizio sacerdotale è stato possibile registrare un incremento di vocazioni. Confido nella possibilità che ciò possa accadere anche nella nuova parrocchia che guiderò”.

Umberto Trovato

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