Pubbliservizi: tra intimidazioni e sprechi infiniti -
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Pubbliservizi: tra intimidazioni e sprechi infiniti

Pubbliservizi: tra intimidazioni e sprechi infiniti

“Lo stato di salute della Pubbliservizi è pessimo. Non posso dire che è stata amministrata male: semplicemente non è stata amministrata”.

Adolfo Maria MessinaIl giudizio di Adolfo Maria Messina (nella foto a sinistra), neo presidente della “ammiraglia” tra le partecipate della Provincia regionale di Catania, alla quale costa 15 milioni di euro l’anno, come stabilito dal contratto di servizio, è netto e non lascia spazio ad altre interpretazioni. Ben diverso, quindi, il suo giudizio da quello dell’avvocato Vittorio Lo Presti, che ha presieduto la Pubbliservizi nella fase finale della presidenza provinciale di Giuseppe Castiglione a Palazzo Minoriti e poi fino al commissario Giuseppe Romano.
“Abbiamo tre milioni di debiti con i fornitori e oltre tre milioni di crediti dalla Provincia e chiuso l’ultimo bilancio con una perdita di 265.000 euro. Lo sfalsamento di un mese con il quale la Provincia ci paga, ci provoca interessi passivi con le banche per circa 50.000 euro l’anno e non è poco. Se ci fosse meno burocrazia da parte degli uffici provinciali la situazione sarebbe migliore”, sottolinea Messina che ha il pregio della schiettezza e dell’operatività. Anzi, per qualcuno sarebbe fin troppo operativo e decisionista, tanto da aver ricevuto la prima lettera di minacce con tanto di proiettili.
Una minaccia che certo non è conseguenza della richiesta già ufficiale di poter gestire Le Ciminiere, da anni abbandonate a se stesse, con buona pace di chi vi lavora (dipendenti pubblici e privati), costretti ad… annoiarsi, ma probabilmente di un mutato clima che sta sovvertendo gli equilibri e il quieto vivere all’interno della partecipata che conta ben 395 assunti, qualcuno in meno rispetto ai tempi della crescita vorticosa durante la presidenza alla Provincia di Raffaele Lombardo.

Ecco alcune “perle” prodotte dalla mancanza di amministrazione nella partecipata, raccontate proprio dal neo presidente.

LA GIUNGLA RETRIBUTIVA. Un operaio terzo livello guadagna mille euro, ma un altro può avere una busta paga con una cifra doppia. Minimi, super minimi, assorbibili, non assorbibili, rimborsi spese chilometrici per recarsi sul posto di lavoro, diarie giornaliere sembrano premiare più i rapporti con alcune segreterie politiche di provenienza piuttosto che qualità e dedizione lavorativa. “Stiamo verificando se il contratto viene rispettato, intanto tutte le voci in busta paga che non ci sono chiare sono state sospese”, precisa Adolfo Maria Messina.

AUTO AD USO PRIVATO E BANCOMAT A VOLONTÀ. “Ho scoperto che alcuni dipendenti avevano l’uso delle auto di servizio anche nel fine settimana. Auto e benzina, naturalmente. Ho disposto che tutti i mezzi devono essere ricoverati nell’autoparco delle Ciminiere e nel capannone di Zia Lisa. Ho fatto una verifica a mezzanotte ed i mezzi erano tutti stati consegnati. Ho fatto anche sospendere le ricariche di carte di credito aziendali in possesso di alcuni dipendenti che le usavano per gli “acquisti urgenti”. In alcuni casi c’erano spese per oltre duemila euro al mese, senza alcun controllo da parte dell’amministrazione. Una follia – aggiunge il presidente –  che adesso non si ripete più”.

IL MEDICO COMPETENTE ED ESIGENTE. Trecento euro a visita, contro una tariffa media di 60-80 euro. Questo è quanto ha percepito una dottoressa incaricata di visitare i dipendenti della Pubbliservizi. Le sue prestazioni sono costate 86.000 euro negli ultimi due anni, molto di più di quanto spende il  Corpo forestale con 3.100 dipendenti. Il medico competente, ed esigente, veniva da Bronte, ma sicuramente è solo una coincidenza che sia residente nello stesso Comune nell’ex presidente Giuseppe Castiglione. “Ho subito revocato il rapporto di lavoro. Daremo un nuovo incarico con la massima trasparenza”, ci anticipa Messina, che ha chiesto tra l’altro la visita collegiale per 27 dipendenti ai quali la dottoressa competente ha diagnosticato allergie alla polvere e altre patologie che ne renderebbero incompatibile l’impiego nei musei.

L’AUTISTA PROMOSSO A MANSIONI SUPERIORI. Un’assunzione sarebbe finita, sempre secondo quanto ci dice il neo presidente, sul tavolo della Guardia di finanza. Riguarderebbe l’ex autista personale del presidente Giuseppe Castiglione, assunto con una semplice letterina dall’allora presidente della Pubbliservizi, Francesco Carpinato. Una prassi insolita, forse in violazione della legge che prevede una selezione pubblica, ma quanto meno strana. Sembra, infatti, che nella partecipata non ci fosse poi tanto bisogno di un autista infatti il dipendente è finito in ufficio e, a distanza di anni, ha fatto causa alla società perché vuole riconosciute le nuove mansioni. “Non entro nel merito, sarà la magistratura a decidere, nel primo e nel secondo caso”, dichiara Messina. Ma per chiarire la propria posizione ci ha contattato l’avvocato Francesco Carpinato “per specificare che tale circostanza non è assolutamente vera. Il sottoscritto, infatti – afferma Carpinato –, durante il perido della propria amministrazione (giugno 2009 – luglio 2012), non ha proceduto ad alcuna assunzione di personale come può evincersi facilmente tramite una serena e più attenta lettura della documentazione sociale”.

Messina, comunque, in questa opera di risanamento e trasparenza è sostenuto dagli altri due componenti del Cda, i dipendenti della Provincia Rosa Chantal Colombrita e Angelo Castorina e il Colleggio sindacale composto da Giuseppe Bosco e Marco Fabrizio Vinci, commercialisti, e da Gaetano Romano, direttore generale di Riscossione Sicilia. Alcuni di questi componenti sarebbero vicini all’avvocato Antonio Fiumefreddo, presidente di Riscossione Sicilia.

“L’ho detto ai dipendenti: è il momento della politica del rigore, altrimenti si chiude. Speriamo lo capiscano”, conclude Adolfo Maria Messina.

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