Aci Castello: applaudito debutto di “Nascita di un gigante” dedicato all’Etna -
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Aci Castello: applaudito debutto di “Nascita di un gigante” dedicato all’Etna

Aci Castello: applaudito debutto di “Nascita di un gigante” dedicato all’Etna

20150717_202047Il vulcano Etna tra mito leggenda e scienza. Un gigante la cui storia ha interessato il pensiero scientifico letterario e umano sin dalla più remota presenza dell’uomo sul pianeta terrestre. E’ stato questo “il soggetto speciale” di una riuscita serata organizzata dalla neonata associazione “Iante” di Aci Castello, presieduta da Vito Sorbello. “La nascita di un gigante”, questo il titolo della manifestazione svoltasi in uno dei terrazzi del Castello di Aci, di piazza Castello, che ha costituito il debutto dell’associazione, è stata seguita da un parterre ricco di appassionati del nostro vulcano.

Ad aprire la serata è stata Milena Pafumi che ha presentato l’associazione costituita da un gruppo di amici professionisti e appassionati, accomunati dall’amore per la terra in cui vivono e dalla voglia di dedicare un po’ del proprio tempo e della propria professionalità alla organizzazione di eventi che celebrino la bellezza dei nostri luoghi. La serata ha avuto poi come protagonisti, in una sorta di dialogo immaginario il docente di liceo e scrittore giarrese Vito Sorbello e il primo ricercatore dell’Ingv, il vulcanologo Marco Neri, che hanno realizzato una originale spettacolazione, tramite l’utilizzo di musiche e immagini proiettate su grande schermo, sulla nascita e l’evoluzione del “pianeta Etna”. Un racconto a due voci, che ha visto Vito Sorbello raccontare il modo di intendere il vulcano nella mitologia e nella letteratura e Marco Neri spiegare gli stessi luoghi, attraverso il sapere scientifico moderno, talora sconfessando, altre volte confermando ciò che i popoli antichi avevano intuito già ai loro tempi senza l’ausilio dei potenti mezzi attuali.

20150717_204541Il fascino dell’Etna resta sempre, anche quando si presenta a volte in stridente contrasto con quelle manifestazioni naturali, violente e distruttrici, nelle quali si riconoscono taluni effetti devastatori che hanno trasmesso alla gente dell’Etna terrore e sacro rispetto verso il gigante irrequieto. Ma pur sempre, diremo insieme a Caio Silio Italico, “nulla è più bello dei lidi dell’Etna… Vi sono montagne in Sicilia che vomitano perpetuamente fuoco infernale ed evaporano fetore sulfureo: senza dubbio ivi è la porta dell’inferno… guardatevi dalle vicinanze dell’Etna, perché non vi colga morenti la regione infernale”. Ecco quindi perché Empedocle si sentiva attratto irresistibilmente dal fuoco, allorché, respinto al tempo stesso da tutti gli altri elementi che pur lo imprigionavano e lo tenevano in esilio, parlando di se stesso, scriveva nel frammento delle purificazioni: “Il mare lo sputa sulla terra arida e la terra lo rigetta verso la luce corrusca del sole, e questo lo respinge nei turbini del vento. Lo ricevono l’uno dall’altro, ma tutti lo detestano. Io – conclude – sono uno di quelli, un vagabondo esiliato dagli Dei”.
Al termine la performance è stata a lungo applaudita e verrà riproposta nelle prossime settimane ad Acireale. “Iante” è un nome che trae la sua derivazione etimologica dalla mitologia greca; Iante è una Oceanina, figlia del titano Oceano e della titanide Teti. E’, in effetti, al mare – quale protagonista assoluto del nostro territorio – che l’associazione vuole dedicare le sue principali iniziative culturali. Iante ha, infatti, come scopo la promozione e valorizzazione dei beni culturali, la tutela e valorizzazione dell’ambiente e la promozione della cultura e dell’arte, attraverso iniziative culturali, di ricerca e di divulgazione del sapere.

Mario Pafumi

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