Catania, cresce il ricorso alla cassa integrazione straordinaria -
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Catania, cresce il ricorso alla cassa integrazione straordinaria

Catania, cresce il ricorso alla cassa integrazione straordinaria
FOTO-5Il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi (nella foto a sinistra) è chiaro e forte: “Nei primi quattro mesi dell’anno  il confronto con lo stesso periodo del 2014 indica che in terra d’Etna il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è cresciuta in doppia cifra (+28,3) mentre nel Paese è diminuita del 31,9 per cento. I numeri catanesi, peraltro, doppiano abbondantemente quelli siciliani (+12,1). Molte imprese vanno verso i licenziamenti e la chiusura, mentre le istituzioni politiche discutono sul da farsi. Solo nei primi giorni di questo mese di maggio, intanto, il governo nazionale ha sbloccato le risorse per saldare gli arretrati 2014 della Cassa in deroga: ritardi inaccettabili, specie perchè per molti lavoratori e per le loro famiglie i cosiddetti ammortizzatori sociali sono autentiche risorse di sopravvivenza!”.​
Parisi, per la sua analisi fa riferimento allo studio della stessa Uil, dove è evidente, nelle  tabelle di raffronto, che dal gennaio ad aprile 2015, la Cig a Catania segna in totale un meno 3,6 per cento con -25,8 per l’ordinaria, più 28,3 per la straordinaria e -95,7 per la Cassa in deroga: “Questo ultimo dato – spiega Fortunato Parisi – nasce da tagli scellerati, che hanno provocato un blocco sostanziale della Cig in deroga più volte denunciato dalla nostra organizzazione sindacale, che colpisce particolarmente la forbice tra Cassa ordinaria e straordinaria. Confrontando marzo e aprile di quest’anno, il segno “meno” precede anche il numero relativo alla Cassa integrazione straordinaria (-34,3, mentre si ferma a -32,2 il totale di tutte le Cig). I prossimi mesi ci diranno se si consolida questa tendenza, o se invece vengono confermati gli indicatori offerti dal rapporto quadrimestrale che sembrano decisamente più significativi”.
“Una cosa è certa – conclude Fortunato Parisi – Noi non scorgiamo segnali di ripresa, ma soprattutto non notiamo quegli interventi che la Uil sollecita da tempo per combattere la crisi: lungimiranti investimenti pubblici e privati, una decisa iniziativa per azzerare lo scandalo delle incompiute, la consistente riduzione di tasse per lavoratori e pensionati. Nulla di tutto questo! Ma, se non ora, quando?”.
Appunto, quando?
Orazio Vasta

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