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Decesso Maria Mercurio, interrogazione del sen. Pippo Pagano

Decesso Maria Mercurio, interrogazione del sen. Pippo Pagano

Ecco l’interrogazione presentata dai senatori Pagano e Torrisi al Ministro della Salute Lorenzin, dopo i gravi fatti di Giarre

Premesso che in data 04.09.2014,  gli interroganti hanno presentato al Ministro della salute, con atto di Sindacato ispettivo n. 4/02641, una interrogazione parlamentare a risposta scritta, avente come oggetto il depotenziamento del pronto soccorso della città di Giarre, con la quale hanno messo in evidenza i gravissimi problemi e i disagi causati dall’assenza sul Territorio ionico-etneo (costituito da circa 120.000 abitanti, con un bacino di utenza di circa 200.000 persone,  durante il periodo estivo) di un efficiente presidio ospedaliero con funzionalità di tutela per la salute di tutti i suoi cittadini;  la suddetta interrogazione parlamentare era diretta a far conoscere le reali esigenze di un territorio che aveva ed ha, attualmente, bisogno di un imprescindibile potenziamento di risorse umane e strumentali del proprio pronto soccorso;

si chiedeva inoltre di sapere quali accorgimenti e quali iniziative, di competenza del Ministro, sarebbero state poste in essere per rispondere al bisogno di salute dei cittadini dei dieci comuni del distretto socio–sanitario numero 17 della Regione Siciliana e quali misure di competenza sarebbero state adottate per intervenire sulla disastrosa situazione del pronto soccorso di Giarre; all’interrogazione parlamentare, non è stata data alcuna risposta e che il mancato e tempestivo intervento sul territorio ha determinato e continua a determinare ulteriori e scellerate scelte a danno di tutti i cittadini interessati;

nell’ultimo mese si sono verificati 3 decessi imputabili alla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Giarre, alla dotazione di poche ambulanze (di cui la maggior parte non medicalizzate!) nonché allo svuotamento di tutti servizi; in data 24 aprile scorso un uomo di 70 anni, giunto al pronto soccorso di Giarre, manifestando evidenti sintomi di pre-infarto, veniva sottoposto ad esami risultanti con esito negativo che, dopo circa tre ore di osservazione, veniva dimesso e rimandato a casa e che a causa di un conseguente malore veniva soccorso da un’ambulanza, non medicalizzata, giungeva ormai privo di vita in ospedale;

in data 2 maggio scorso una donna di 67 anni, ricoverata da qualche giorno nel reparto di geriatria, manifestava una crisi respiratoria, circostanza grave gestita da solo due infermieri a causa dell’assenza del medico di pronta reperibilità ed emergenza  del pronto soccorso, la cui tardiva rintracciabilità determinava l’ennesima tragedia;

in data 23 maggio scorso una donna di 53 anni, colta da malore, veniva soccorsa a bordo di un’ambulanza, non medicalizzata, poiché una ulteriore ambulanza medicalizzata era impegnata in un’altra emergenza verificatasi in un altro comune e che l’assenza di un pronto soccorso (ormai già chiuso!) determinavano la tragica morte della povera donna, che moriva per arresto cardiaco; considerato che: a seguito dei tragici avvenimenti verificatisi all’interno della città di Giarre, la rabbia dei cittadini è esplosa con rilevanti segni di protesta, con conseguente blocco del traffico ferroviario, con presidio spontaneo sulla Strada statale 114 e con molteplici  iniziative di sit–in a difesa dell’ospedale e del suo pronto soccorso; dai tragici fatti sopra elencati risulta evidente che, a causa del totale disinteresse delle Autorità preposte nel consentire al Territorio ionico–etneo di possedere un efficiente pronto soccorso, dotato di tutti i servizi e delle ambulanze medicalizzate, che possano permettere la piena tutela dei pazienti, la situazione potrebbe ulteriormente degenerare con un notevole incremento di decessi e disagi;

con l’arrivo, inoltre, della stagione estiva e con l’incremento del numero di potenziali utenti – da 120.000 abitanti a 200.000 – all’interno del Comprensorio ionico-etneo, a maggior ragione, vi è la massima urgenza ed esigenza di dotare di tutti i servizi imprescindibili il pronto soccorso della città di Giarre, sussistendo il concreto e reale pericolo del verificarsi di analoghe gravi situazioni, gli interroganti chiedono al Ministro in indirizzo di ravvisare le responsabilità in merito ai suddetti fatti di cronaca e sulle iniziative di sua competenza, precedentemente non intraprese – nonostante l’interrogazione parlamentare del 4 settembre 2014,  con cui é stata evidenziata con dovizia di particolari la gravissima situazione che avrebbe causato il forte ridimensionamento del personale e dei servizi dell’ospedale di Giarre – per fare chiarezza con gli Organi regionali, provinciali e territoriali in merito alla chiusura del pronto soccorso di Giarre, al fine di  individuare da chi siano state promosse le scelte politico-amministrative che hanno privato il Comprensorio ionico-etneo della sua struttura ospedaliera, a vantaggio di altre strutture limitrofe, assolutamente non in possesso dei requisiti tecnico-sanitari come quella di Giarre. Se intenda accertare, con l’invio di ispettori ministeriali, le eventuali inadempienze e responsabilità che hanno portato l’Asp provinciale a fare scelte dirette a privare il Comune di Giarre di una struttura sanitaria indispensabile a garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini dell’intero suo hinterland, costituito da ben 10 comuni.

 

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