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Catania: mobilitazione generale contro la tassa “ammazza agricoltura”

Catania: mobilitazione generale contro la tassa “ammazza agricoltura”

agricoltura foto di Rossella Sturiale ( 2“Lunedì 23 febbraio prossimo scenderemo in piazza per difendere le nostre aziende da una tassa iniqua che sta provocando reazioni di protesta in tutta Italia”. Inizia così la mobilitazione generale degli imprenditori agricoli catanesi attraverso  il coordinamento di “Agrinsieme Catania”, che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.

L’annuncio della manifestazione, che si terrà davanti alla Prefettura di Catania, a partire dalle 10, è stato dato oggi dai componenti del coordinamento catanese di Agrinsieme, al termine di una riunione alla quale hanno preso parte anche il presidente nazionale della CIA, Dino Scanavino  e la rappresentante del coordinamento Agrinsieme Sicilia Giovanna Castagna. “La  nostra posizione è nota da tempo ai Ministri competenti e al Governo – ha detto Scanavino – chiediamo la cancellazione o la modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu, anche dopo l’approvazione del decreto legge n. 4 del 24 gennaio. Infatti, a differenza di quanto da noi chiesto da tempo, anche con il nuovo provvedimento non sono state affrontate le problematiche strutturali della tassazione immobiliare dei terreni agricoli e in generale dei terreni utilizzati quali beni strumentali dalle imprese agricole, ma ci si è limitati a una valutazione di carattere esclusivamente finanziario”. 

“Questa tassa è iniqua perché colpisce la terra, che è un mezzo di produzione – hanno aggiunto  i dirigenti di Agrinsieme Catania– quella stessa terra, che fra l’altro nel nostro territorio rende poco ed è soggetta agli imprevisti, spesso disastrosi, del tempo sui prodotti. Un ulteriore inasprimento fiscale è inaccettabile – hanno sottolineato – specie in un territorio come il nostro in cui le imprese agricole, singole e associate, già in gravissime difficoltà si trovano a fare i conti anche con l’incremento delle accise sul gasolio agricolo, previsto dalla legge di stabilità, la riduzione delle assegnazioni e la diminuzione di produzioni importanti nei comparti olivicolo e vitivinicolo”.

Orazio Vasta

Foto di Rossella Sturiale

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