Nelle indagini relative all’uccisione della donna, di apparente età di 30-35 anni, recuperata cadavere dai pescatori, sabato mattina scorso, nello specchio d’acqua davanti al Villaggio Turistico Europeo, sul lungomare della Playa, finalmente, una svolta, con il recupero, da parte dei vigili del fuoco, di un oggetto appuntito che la Procura della Repubblica di Catania definisce un “oggetto acuminato che si ritiene poter essere l’arma del delitto e su cui sono in corso di rilevamento tracce biologiche utili alle indagini”.

L’assassino avrebbe prima colpito la donna alla schiena e al collo trascinandola, dopo, fino alla riva per abbandonarla in mare. Chi ha assassinato  e abbandonato il cadavere della donna fra le onde, aveva tentato di distruggere qualsiasi traccia del suo passaggio criminale, dando alle fiamme il bungalow in cui è scattata la sanguinosa aggressione.

Ma, grazie all’immediato e professionale intervento dei vigili del fuoco, che hanno spento  l’incendio per tempo, riuscendo a recuperare l'”oggetto acuminato”, il piano dell’assassino è fallito. Intanto,rimane ancora sconosciuta l’idendità della donna uccisa. Da alcune indiscrezioni, la donna, che presenta una cicatrice in una gamba, potrebbe essere di origine russofona.

Orazio Vasta