Giarre, la luce e dopo il telefono. La politica del “non pago” e “non risparmio” -
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Giarre, la luce e dopo il telefono. La politica del “non pago” e “non risparmio”

Giarre, la luce e dopo il telefono. La politica del “non pago” e “non risparmio”

Dopo la luce il telefono. Non fa una piega il ragionamento. È perfettamente coerente la linea dell’amministrazione Bonaccorsi a giudicare dal modo in cui continua ad accumulare decreti ingiuntivi e fatture milionarie, così come si è verificato di recente con i pagamenti relativi alla fornitura di energia elettrica, la cui mora pare abbia superato abbondantemente il milione di euro.

Uno spaventoso danno erariale per il quale, si attende, la presa di posizione del Collegio dei revisori dei Conti che, solo nei giorni scorsi, dopo due mesi di solleciti, ha finalmente ottenuto parte della documentazione richiesta allo scopo di individuare eventuali responsabilità sul quello che appare come una gigantesca superficialità di qualche dirigente comunale.

Dicevamo, dopo la luce il telefono. A scoprire i nuovi altarini è stato il consigliere di minoranza Giannunzio Musumeci che, in una interrogazione consiliare, ha demolito l’azione amministrativa del sindaco.

Giannunzio Musumeci“Dopo l’ultimo caso della fatture sulla fornitura di energia elettrica non pagate e quindi dopo aver appreso che il Comune di Giarre è inadempiente per mancato pagamento e che dovrà pagare una clausola di salvaguardia, rimanendo sempre nell’ambito delle fatture, a settembre scorso, chiesi tramite protocollo generale alcune delucidazioni sul piano di riequilibrio e sulla gestione finanziaria dell’ente.

Ottenni risposta a tutti i miei quesiti – si legge nell’interpellanza di Giannunzio Musumeci – tranne su quelli relativi alla telefonia. In merito un dipendente mi anticipò che la risposta sarebbe arrivata direttamente dal Sindaco. Orbene, visto che questa amministrazione ha usufruito ampiamente durante le elezioni di una campagna pubblicitaria basata sulla risoluzione dei molti contratti onerosi; nel piano di riequilibrio, votato l’anno scorso, la risoluzione dei contratti di telefonia è stata inserita tra le voci “già eseguite”. Considerato che,  ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta sulla risoluzione di tali contratti e che non risulta esserci stata una risoluzione del contratto con la Telecom ma soltanto fatture non pagate; visto che le scuole, ancora prima degli uffici comunali, non possono effettuare chiamate in uscita (neanche in caso di emergenza) a causa, si presume, delle fatture non pagate, si chiede come mai, ad oggi, non è stato mantenuto quanto promesso sulla risoluzione dei contratto di telefonia”.

Il consigliere Musumeci nell’interrogazione si è poi chiesto “quante siano realmente le fatture Telecom non pagate e a quanto ammontano eventuali more per il mancato pagamento. Perché, soprattutto, magari nell’intento di non pagare le fatture, si continua a non le fatture dovute a discapito delle casse comunali?”. E infine si è chiesto (senza ottenere riscontri) il consigliere Giannunzio Musumeci: “come mai, nel caso in cui fosse tutto in regola, sotto l’aspetto contrattuale (fatture pagate), non si intraprendono azioni legali nei confronti della Telecom?”.

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