Mascalucia, Polizia stradale scopre deposito clandestino auto rubate -
Catania
16°

Mascalucia, Polizia stradale scopre deposito clandestino auto rubate

Mascalucia, Polizia stradale scopre deposito clandestino auto rubate

CASTELLI MarioPREVITE DavideNell’ambito delle consuete attività di contrasto al furto ed al riciclaggio di autovetture, nella giornata di ieri personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Catania, mentre si trovava nella zona di Mascalucia notava transitare in una via isolata di quella zona un’autovettura condotta da M. G., catanese di anni 50 noto per i suoi precedenti specifici in materia. Insospettitisi, gli agenti decidevano di seguirlo a distanza, arrivando davanti ad una grande abitazione disabitata della periferia di Mascalucia, dove il soggetto scendeva dal veicolo e si incontrava con altre due persone che uscivano dal piano seminterrato dell’edificio in questione.

Il personale della Squadra di P.G. decideva quindi di intervenire fermando i tre e sottoponendoli a controllo.

I due soggetti che erano appena usciti dall’edificio venivano identificati per Davide PREVITE, catanese di anni 24, e Mario CASTELLI, catanese di anni 57. I due si presentavano vestiti con degli abiti da “lavoro” totalmente sporchi di olio e di grasso ed anche le mani erano sporche delle stesse sostanze.

Si accertava inoltre che l’edificio in questione era una grande abitazione disabitata di due piani ancora in fase di costruzione, ad eccezione del piano seminterrato, dove era stato realizzato un locale di circa 200 mq da adibire a deposito/garage, non visibile dalla via cittadina.

Il personale operante pertanto procedeva a controllare l’interno del deposito, dove rinveniva un’autovettura Fiat Grande Punto, opportunamente sistemata su degli appoggi, in fase di smantellamento: aveva infatti la carrozzeria della parte anteriore parzialmente smontata ed il motore pure in fase iniziale di smontaggio. Dall’interno del veicolo erano già state smontate le portiere, il cruscotto e i sedili anteriori. Venivano trovati poggiati per terra  gli attrezzi meccanici utili allo scopo nonché tracce freschissime dei liquidi del motore (olio motore, liquidi di raffreddamento ed altro), segno inequivocabile che tali pezzi erano stati appena smontati e poggiati nelle immediate vicinanze, dove infatti venivano rinvenuti.

Si accertava inoltre che ad eccezione di una ristretta area intorno al veicolo parzialmente smantellato, il resto del deposito era letteralmente stipato di “carcasse” di veicoli precedentemente smantellati (circa una quindicina). Venivano inoltre rinvenute targhe e documenti di circolazione, come carte di circolazione, polizze assicurative, patenti. Dagli accertamenti svolti si riusciva ad identificare compiutamente la Fiat Grande Punto in fase di “cannibalizzazione”, che risultava essere stata rubata nella zona di san Gregorio la notte scorsa, 18 settembre . Inoltre, dai primi accertamenti svolti sulle “carcasse” e sui documenti delle altre autovetture rinvenute nel deposito, si riusciva a risalire al furto di almeno altri otto autoveicoli, tutti consumati in Catania e provincia, ma quest’ultimo dato è sicuramente da considerarsi parziale, attesa la necessità di effettuare ulteriori riscontri in merito agli altri “scheletri” rinvenuti.

PREVITE e CASTELLI, pertanto, venivano posti in stato di arresto perché colti nella flagranza  del reato di riciclaggio dell’autovettura Fiat Punto che stavano smantellando, mentre M. G., che con loro si era appena incontrato, veniva deferito all’A.G. in stato di libertà per il medesimo reato in concorso. Com’è ormai condotta tipica per chi opera in tale settore, infatti, dopo essere state private di ogni loro parte, le autovetture rubate sempre più spesso “spariscono” in tal modo e vengono letteralmente rivendute “a pezzi” nel fiorente mercato clandestino degli autoricambi, private ovviamente dei dati identificativi, impedendo così alle forze dell’ordine di poter risalire al veicolo originario e quindi alla sua provenienza illecita.

Gli accertamenti proseguono per risalire ai furti delle altre autovetture e stabilire eventuali ulteriori responsabilità di altri soggetti in merito alla “centrale” di riciclaggio scoperta.

Potrebbero interessarti anche