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Riposto, la notte dei lunghi coltelli

Riposto, la notte dei lunghi coltelli

L’opposizione consiliare vota contro la proposta dell’Amministrazione Caragliano di una aliquota Tasi al 2,5 per mille. “Rischio dissesto”, tuona il Sindaco. “Abbiamo tutelato le fasce deboli”, ribadisce l’opposizione

Una lunga notte, tra “agguati” politici, scambi di accuse, botta e risposta, il colpo di scena di una maggioranza consiliare che va sotto. Una notte da “lunghi coltelli”. Una notte che vede la determinazione dell’aliquota Tasi al centro di uno scontro politico (e di numeri) senza esclusione di colpi. La proposta dell’Amministrazione comunale (aliquota Tasi al 2,5, Imu al 10,6) viene affiancata da quella del consigliere Caltabiano (aliquota della Tasi all’1,90 e abbassamento dell’Imu, per la seconda casa, da 10,60 a 8,70 per mille, previsione della Tasi per le seconde case all’1,90) ma entrambe, già dalle prime battute, sembrano essere al capolinea. L’opposizione si fa forte dei numeri (10 presenti contro 9), minuto dopo minuto la proposta dell’Amministrazione Caragliano viene demolita, così come quella del consigliere Caltabiano, osteggiata anche da colleghi di maggioranza.

Passano i minuti, le ore. Alle 2,30 la votazione finale. La proposta Caragliano viene bocciata. L’aliquota, stabilita dalla legge, scende al 1 per mille. E subito inizia il balletto di accuse reciproche. Il sindaco Caragliano parla di “conseguenze derivanti da questo status – del quale, lo ribadisco ancora, risponde l’opposizione – saranno pesanti e gravissime e avranno ricadute sulla macchina comunale, a cominciare dal mancato rinnovo dei contratti agli oltre 70 articolisti in forza al Comune; verranno meno fondamentali servizi come la refezione scolastica, fiore all’occhiello della città e servizio tra i pochi ancora funzionanti in provincia di Catania. Senza contare quei tagli che ricadranno direttamente sui cittadini, in quanto, con la dichiarazione del dissesto, spetterà ad un commissario decidere sulle aliquote delle tasse comunali che saranno inevitabilmente tutte innalzate al massimo”.

L’opposizione parla, prima di emanare un comunicato ufficiale, di “una riduzione di entrate pari a circa 350mila euro che possono benissimo essere recuperate da una serie di razionalizzazione delle spese, tra cui, ad esempio, 170mila euro di fitti passivi. Oppure, perché Sindaco, assessori e presidenza del Consiglio comunale non si riducono le indennità, tutte portate al massimo? In verità, noi abbiamo fatto una scelta a favore dei cittadini, soprattutto le fasce deboli, che sarebbero stati ulteriormente tartassati dall’aliquota Tasi al 2,5 per mille della proposta dell’Amministrazione. Così come la proposta di Caltabiano, con la aliquota Tasi per le seconde case al 1,90, avrebbe colpito inquilini e detentori di abitazioni, non già i proprietari”.

Dove sta la verità? Le prossime ore si incaricheranno di dirimere questi dubbi. Intanto, c’è da prendere nota delle difficoltà incontrate dall’Amministrazione Caragliano, della compattezza dell’opposizione consiliare, della discordanza di cifre tra mancati introiti con l’aliquota al 2,5 per mille, dell’1,90 e introiti reali con l’aliquota del 1 per mille. Ma, secondo voci di corridoio, sembra che le novità in arrivo potrebbero riguardare anche l’attuale composizione della Giunta Caragliano. Indiscrezioni parlano di “ricambio”, indicando negli assessori Russo e Strano i “partenti”. Saranno certamente voci ma, in questo delicato momento, non sono certo di aiuto per la compattezza dell’azione amministrativa della Giunta Caragliano.

Corrado Petralia

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