Rapina a Santa Teresa di Riva (1 ottobre 2013): individuato il colpevole -
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Rapina a Santa Teresa di Riva (1 ottobre 2013): individuato il colpevole

Rapina a Santa Teresa di Riva (1 ottobre 2013): individuato il colpevole

I Carabinieri della Compagnia di Taormina eseguono una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, a Ragusa, per una rapina in banca a Santa Teresa di Riva effettuata lo scorso 1 ottobre 2013

I Carabinieri della Aliquota Operativa della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal sezione dei Giudici delle Indagini preliminari di Messina nei confronti di Salvatore Cavallaro, giovane rapinatore catanese di 22 anni.

Il provvedimento è stato notificato nel carcere di Ragusa dove l’uomo si trovata già detenuto dallo scorso 10 febbraio, poiché ritenuto responsabile di due rapine in banca perpetrate a Modica (RG) e Piedimonte Etneo (CT).

Il provvedimento a carico di Cavallaro fa, invece, riferimento ad un altro episodio avvenuto nel Comune di Santa Teresa di Riva. L’ordinanza, nello specifico, scaturisce dalle attività investigative conseguenti ad una rapina perpetrata ai danni della Banca Monte dei Paschi di Siena con sede in via Porto Salvo.

Era il primo ottobre dello scorso anno quando un giovane molto alto, a volto scoperto e armato di taglierino, aveva fatto irruzione nella filiale minacciando clienti ed operatori. L’uomo, in quell’occasione  raggiunse l’operatrice allo sportello dalla quale, sotto la minaccia di un taglierino si era fatto consegnare oltre seimila euro. Anche il direttore della filiale, intervenuto in soccorso fu, allo stesso modo, minacciato. Il rapinatore arraffato il denaro riuscì a dileguarsi senza lasciare tracce.

Sul luogo dei fatti  erano intervenuti i carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva e l’unità investigativa della Compagnia. Sulla base delle dichiarazioni dei testimoni si era proceduto alla acquisizione delle tracce lasciate sulla scena del delitto e dei filmati. Il rapinatore aveva operato a volto scoperto e con un abbigliamento appariscente, una tuta da lavoro arancione con strisce catarifrangenti. Particolarmente accentuati erano poi alcuni tratti somatici che, insieme a tutti gli altri numerosi indizi, hanno di fatto consentito agli investigatori l’identificazione del colpevole nel Cavallaro, dopo che lo stesso era stato arrestato a Ragusa per altre rapine.

I carabinieri hanno acquisito i dettagli di quell’operazione ed hanno effettuato ulteriori raffronti. Tutti i tasselli fino a quel momento acquisiti ed i nuovi riscontri effettuati, hanno portato alla precisa ricostruzione del puzzle. Gli investigatori sono ancora al lavoro per individuare eventuali complici.

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