Nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Catania, in riforma della sentenza emessa in primo grado, accogliendo le argomentazioni dei difensori di Antonio Giuseppe Imbrogiano (avv. Giovanni Spada) e la convivente di questi, L.E.Z.,  36 anni (assistita dall’avv. Laura Brischetto) ha rideterminato, riducendola, previa esclusione delle circostanze aggravanti (recidiva), la pena inflitta all’Imbrogiano ed ha dichiarato assolta la donna (L.E.Z.)  per non aver commesso il fatto.

La vicenda risale allo scorso dicembre quando la coppia di conviventi è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.Nel corso di un blitz a sorpresa dei militari, nell’abitazione della coppia, in via Diana, l’infallibile fiuto del cane antidroga “Ivan” in forza al nucleo cinofili di Nicolosi, ha consentito di scovare 180 grammi di sostanza stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana, abilmente nascosta in casa. La droga era stata occultata in diverse zone dell’appartamento di Fiumefreddo: nella camera da letto, in cucina e nel bauletto di uno scooter. Rinvenuto anche un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

I due, Antonio Giuseppe Imbrogiano e la convivente, dinanzi l’evidenza dei fatti, erano arrestati in flagranza di reato e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, condotti agli arresti domiciliari.

Per la donna, come dicevamo, adesso, il pronunciamento della Corte d’Appello che l’ha assolta per non avere commesso il fatto.

I difensori dei due imputati “si dichiarano molto soddisfatti per l’esito del procedimento a carico dei propri assistiti. L’assoluzione della signora conferma la fiducia riposta nel nostro sistema giudiziario e riabilita, finalmente, la figura di una giovane donna lontana anni luce da dinamiche criminali di qualsiasi genere”.