Ad Acireale una mostra degli "agrumi del Mito" -
Catania
18°

Ad Acireale una mostra degli “agrumi del Mito”

Ad Acireale una mostra degli “agrumi del Mito”

La mostra “Gli agrumi del Mito – 1895/1960 – sottotitolo “addobbi ed incarti degli agrumi dell’ Etna” è stata inaugurata ad Acireale giovedi 26 aprile scorso nei locali della Biblioteca Zelantea.

Una mostra con il duplice compito del ricordo di vecchi tempi e di memoria per offrire agli uomini del nostro tempo la testimonianza di chi ha dedicato la propria vita nella commercializzazione degli agrumi come veicolo di una bella immagine del territorio ionico-etneo e della Sicilia più in generale. La serata/evento è stata aperta dal presidente dell’Accademia Zelantea, dott. Giuseppe Contarino (foto a destra), che ha ricordato nel suo intervento di saluto la piena disponibilità dell’Accademia nel rievocare l’intensa attività commerciale dei molti esportatori di agrumi dell’Area etnea dato che questa attività ha trovato in Acireale un epicentro rilevante tra la fine dell’Ottocento fino a oltre la metà del Novecento.

Mostra resa possibile dalla disponibilità del socio della Accademia, prof. Antonio Catara, già ordinario di Patologia vegetale dell’Università di Catania, nonché collezionista. A seguire l’intervento del prof. Antonino Catara (il secondo in primo piano,  da sinistra nella foto della veduta partecipanti alla mostra) che ha premesso che la mostra è uno spaccato di storia (1895-1960) da ripercorrere attraverso i “Pizzi, cromi, frinze e scacchetti degli agrumi” realizzata con le collezioni di vari materiali in suo possesso e di quelli dei collezionisti Lorenzo Scicali, erede dell’ex stamperia Cartotecnica di Catania, e di quelli di Luciano Spina appartenente ad una nota famiglia che ha operato nella commercializzazione degli agrumi.

Il prof. Catara, quindi, ha ripercorso le varie fasi della lavorazione dei prodotti. Gli agrumi avvolti dalle “incartatrici” in fazzoletti di carta velina (scacchetti), in una certa quantità la carta velina aveva disegni a vari colori con la intestazione dell’azienda e del suo logo, venivano poi depositati e sistemate ad arte nelle casse di legno ad opera di operai qualificati (mastri).  Lo strato superiore veniva addobbato con pizzi, carte veline dai bordi merlettati inserite nei quattro bordi della stessa cassa che una volta richiusa riportava attraverso “stampini” in ottone il nome dell’azienda e caratteristiche del prodotto.

“E tutto questo lavoro – ha sottolineato Catara – era arte e cultura, era promozione della Sicilia, regione produttrice  degli agrumi”. E poi passato al lungo elenco delle aziende che commercializzavano gli agrumi con esportazione in Francia, nel nord Europa, in Russia, tra cui alcune aziende di Acireale. Tra queste, Giuseppe Barbagallo di Giuseppe, Giuseppe Calabretta fu Angelo, Giuseppe Privitera, Alfredo Pisano, Rosario Calabretta fu Giuseppe, Mario Vecchio. Altro intervento programmato è stato quello della prof.ssa  Alessandra Gentile (prima da sinistra in primo piano nella foto della veduta dei partecipanti), ordinaria di Arboricoltura generale dell’Univeristà di Catania e vice presidente del CREA (consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria).

Tra i numerosissimi presenti il dott. Salvatore Scalia, commissario straordinario al Comune di Acireale.

Camillo De Martino

Potrebbero interessarti anche