Giarre, lettere con minacce di sanzioni disciplinari. La mission: tacere e nascondere sotto il tappetino, pensando di spuntarla -
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Giarre, lettere con minacce di sanzioni disciplinari. La mission: tacere e nascondere sotto il tappetino, pensando di spuntarla

Giarre, lettere con minacce di sanzioni disciplinari. La mission: tacere e nascondere sotto il tappetino, pensando di spuntarla

Da un lato una dirigente che scrive una nota rivolta ai propri dipendenti, facendo riferimento ad un articolo di stampa pubblicato anche sui siti on line, rivendicando – pena la sanzione disciplinare – il segreto d’ufficio come totem amministrativo da esibire per il pericolo che si diffondano notizie su errori commessi nelle stanze del Palazzo di via Iolanda; dall’altra parte il sindaco, svegliatosi dal torpore che chiede conto e ragione agli uffici di chi ha commesso questi macroscopici svarioni. In mezzo il diritto di informare l’opinione pubblica sulla vita amministrativa che deve essere esercitato come cronaca condita dalla libertà di critica.

Eppure in questo nostro malandato Comune di Giarre non viene accettato questo bisogno di conoscere la verità dei fatti che avvengono, anzi chi lo fa rischia la scomunica, l’abiura e l’insulto.

Non piace la critica, non viene gradita l’informazione libera, non si devono disturbare i manovratori: passano gli anni ma la musica non cambia. Così si tira fuori una disposizione amministrativa per intimidire i dipendenti e – indirettamente – il giornalista che scrive di cose locali.

La logica è quella di avere sempre al seguito servi sciocchi da manipolare.

Eppure la situazione della struttura amministrativa, sotto il profilo legale e sul piano dell’efficienza, è assai preoccupante con i dirigenti quasi tutti inquisiti. Mentre lo stesso sindaco in una intervista ravvisa che “i debiti del Comune sono più di quaranta milioni di euro”. Una città che ha problemi di ordinaria amministrazione, che stenta a decollare e che vive pagine buie della sua storia recente.

Allora è inutile e puerile prendersela con chi informa i giarresi sulle verità del Palazzo, ricorrendo anche a squallidi mezzucci.

Meglio sarebbe mettere da parte l’arroganza e agire con umiltà, ammettendo di avere sbagliato. Almeno questa sarebbe una buona notizia per i nostri concittadini.

Gazzettinonline

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