Cacciatori in aree protette: attività di prevenzione e repressione del Corpo Forestale -
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Cacciatori in aree protette: attività di prevenzione e repressione del Corpo Forestale

Cacciatori in aree protette: attività di prevenzione e repressione del Corpo Forestale

Dopo diverse chiamate anonime, ricevute nei giorni scorsi, le quali segnalavano la presenza di cacciatori nelle zone dell’Alto Simeto, ricadenti all’interno del Parco Regionale dei Nebrodi, il comandante del Distaccamento Forestale di Maniace, isp. sup. Antonino Montagno unitamente all’isp. sup. Alfio Grassia, ha predisposto dei servizi mirati alla prevenzione e repressione di reati per l’esercizio venatorio in aree protette.

Domenica scorsa durante un servizio mirato, in località Margio Salice in agro del Comune di Bronte , ricadente in zona “ B” del Parco dei Nebrodi, nonchè in area Z.P.S . I.T.A.030043 “Monti Nebrodi” e nel S.I.C.  “I.T.A. 030038“ Serra de Re, Monte Soro, Biviere di Cesaro’, “durante il pattugliamento di un’area interna al Demanio forestale la pattuglia incrociava un fuoristrada che, alla loro vista, faceva immediatamente retromarcia e si avviava velocemente nel senso opposto. Dopo un breve ma intenso inseguimento lungo la strada sterrata, i due ispettori riuscivano a bloccare il veicolo.

Gli occupanti del veicolo, due cacciatori con regolare porto d’armi, muniti di armi e cani da caccia erano intenti ad effettuare una battuta in piena area protetta.

Ai suddetti gli sono state contestate sanzioni per introduzione di veicolo a motore e di armi all’interno di aree protette del Parco dei Nebrodi. Sanzioni previste dall’art. 17 della legge regionale 6 maggio 1981, n. 98 e successive modifiche ed integrazioni (che vanno da un minimo di € 51,00 ad un massimo di € 309).

Le attività di controllo da parte del Corpo Forestale, continueranno anche con il supporto del  N.O.R. – Nucleo Operativo Regionale.

 

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