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Mascali: in Consiglio condannato atto intimidatorio al presidente Priolo

Mascali: in Consiglio condannato atto intimidatorio al presidente Priolo

Quello che sicuramente è saltato all’occhio nella seduta del Consiglio di Mascali svoltasi ieri sera è stata l’assoluta assenza della cittadinanza mascalese e di una rappresentanza delle forze dell’ordine, escludendo due vigili urbani.

Il civico consesso era stato convocato in seduta pubblica ordinaria dal  vice presidente del consiglio Alberto Cardillo per esprimere solidarietà e vicinanza al presidente del consiglio Giuseppe Priolo (foto a destra), vittima di un atto intimidatorio nel corso del quale la sua abitazione privata è stata imbrattata con scritte ingiuriose ed offensive che in un primo momento sembravano facessero riferimento alla sua attività politica ma che non sembrerebbero neanche escludere aspetti prettamente personali legati alla sua vita privata.

I consiglieri di opposizione Carmelo Caltabiano, Ernesto Pariti, Orazio Mangano, Emanuele Previtera, Grazia Carota, Emanuele Nigrì, Rosario Di  Mauro, Veronica Musumeci hanno condannato “senza se e senza ma” il vile gesto perpetrato da ignoti nei confronti di Priolo affermando che continueranno a svolgere il loro ruolo di consiglieri “in piena libertà scevri da condizionamenti esterni agendo secondo scienza e coscienza”.

Anche il gruppo consiliare “Mascali C’è” a cui afferisce il presidente Priolo, anche attraverso dei manifesti pubblici, ha esternato solidarietà all’amico e collega auspicando che al più presto le forze dell’ordine facciano piena luce sull’episodio.

A prendere la parola anche la consigliera Laura Di Bella, il vice presidente Cardillo e il primo cittadino Luigi Messina.

Quest’ultimo ha confermato quanto dichiarato subito dopo l’accaduto: “Un atto che non rispecchia una collettività corretta e sana come quella mascalese, ma il gesto inconsulto di qualche soggetto ancora ‘malato’ di atteggiamenti e azioni riconducibili (verosimilmente n.d.A) all’attività politica in Consiglio. Un gravissimo gesto che ha l’obiettivo di sovvertire una azione amministrativa improntata alla correttezza e alla trasparenza. Un atto intimidatorio che offende una intera comunità che, attraverso il nostro buon governo, merita solo di crescere e dare un futuro ai propri figli”.

Tutti i consiglieri hanno poi dichiarato di rinunciare al gettone di presenza della seduta consiliare lasciando la relativa risorsa nelle disponibilità dell’Ente.

Angela Di Francisca

 

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