Flop isola pedonale a Giarre. Fabio Gullì: "Noi vittime del fuoco amico" -
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Flop isola pedonale a Giarre. Fabio Gullì: “Noi vittime del fuoco amico”

Flop isola pedonale a Giarre. Fabio Gullì: “Noi vittime del fuoco amico”

Isola pedonale in corso Italia capitolo chiuso. La sperimentazione è già finita dopo due giorni. Confcommercio che ha promosso l’iniziativa dopo il flop di lunedì e martedì con l’arteria commerciale rimasta deserta (negozi aperti fino alle 23) ieri sera ha deciso di sospendere l’isola, riaprendo il corso alle auto.

I negozi nel proseguo dell’iniziativa che si  concluderà il 5 agosto, rimarranno aperti fino a tarda sera, mentre sarà interdetto al traffico veicolare solo un piccolo tratto del corso, tra gli incroci di via Tommaseo e via Manzoni, per consentire ad alcuni operatori food di espletare le attività di intrattenimento sulla strada.

Cocente la delusione del direttivo della Confcommercio che aveva fortemente creduto nell’iniziativa, coinvolgendo il 60% degli operatori. Tuttavia in molti tra quelli che avevano accettato la sfida, hanno invece chiuso i negozi già alle 21, e ciao ciao Giarre shopping. Risultato tangibile? Corso Italia è rimasto deserto già dalle 20, nonostante le attrattive promosse da alcune singole attività commerciali.

“Purtroppo con pochi negozi che aderiscono non si possono ottenere grandi risultati – afferma Attilio Lo Po’, presidente della locale Confcommercio -; sinceramente ci aspettavamo un seguito migliore da parte dei commercianti che, evidentemente, hanno idee diverse o ai quali non interessano nuove opportunità”.

Ma la sortita di Attilio Lo Po’ ha finito per scatenare la reazione di alcuni commercianti storici. Secondo Armando Cutuli, già presidente della Confcommercio giarrese è stato un grave errore proporre l’isola e il prolungamento dell’orario in piena estate quando la città si svuota e residenti e vacanzieri vanno in cerca di altre mete. Forse in primavera sarebbe stato diverso.

Durissimo il commento di un altro storico commerciante, Fabio Gullì , figlio del compianto Nino, che è stato tra i primi già sul finire degli anni ’60 a credere nella forza commerciale di corso Italia.

Fabio Gullì sui social attacca frontalmente Lo Po’ e il direttivo, rei di non avere avuto il coraggio di ammettere i propri errori, colpendo con fuoco amico decine di ‘colleghi’. Non solo. Di non avere attentamente valutato gli effetti di una iniziativa superata, anacronistica, in una città tutt’altro che Viva.

“Da sempre i commercianti di Giarre sono stati considerati la vera causa della distruzione e della mancata crescita della Città, per tanti motivi, prezzi, miopia imprenditoriale, qualità, arroganza, arricchimento sconsiderato – tuona Gullì – ma non era ancora successo che, chi dovrebbe rappresentate la categoria, accusi in modo cosi esplicito i propri “colleghi”, senza neanche accennare ad errori di valutazione e di organizzazione. Credo che non sia giusto dire se va bene sono bravo e se va male la colpa è degli altri. Invece molti sono stati i negozi che, pur non condividendo in pieno il “Progetto della Confcommercio”, hanno tentato di prolungare l’orario di chiusura, proprio per cercare nuove opportunità e sostenere, in silenzio, l’iniziativa. Ma si sono trovati davanti una città spenta, piazza Duomo completamente al buio, nessuna attrattiva su corso Italia”.

E poi l’affondo finale: “Se si pensava che l’attrattiva dovesse essere solo l’apertura dei negozi non lo è stato. Anche i centri commerciali che sono stati progettati per aperture continuate e prolungate creano l’evento cantante, sagra, intrattenimento, festa ecc. Il fatto che non sia stato messo in discussione il proprio operato e non sia stato percepito e interpretato l’umore della categoria, lascia intendere che non si vuole rappresentare e difendere gli interessi del commercio ma di altro”.

Mario Previtera

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