Macchia: infiorata 2017 nel segno di San Francesco -
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Macchia: infiorata 2017 nel segno di San Francesco

Macchia: infiorata 2017 nel segno di San Francesco

Una settima edizione atipica e sviluppatasi nel segno di un rinnovamento che ha intensificato la forza d’urto del valore concettuale del predetto evento.

Lungo la pavimentazione della navata centrale della chiesa Maria SS. della Provvidenza di Macchia, ha avuto luogo, su input del parroco don Mario Fresta, il consueto rituale imperniato sulla realizzazione di composizioni artistiche tese a formare un tappeto di quadri dedicati alla ricorrenza liturgica del “Corpus Domini”.

Quest’anno, tale avvenimento religioso denominato “Infiorata”, è ruotato attorno all’opera poetica “Il cantico delle creature” (Cantico di Frate Sole) di San Francesco D’Assisi. Il richiamo all’enciclica di Papa Francesco dal titolo “Laudato sì”, ispirata proprio a “Il cantico delle creature”, è emerso in forma dirompente dai contenuti che le composizioni artistiche hanno messo a fuoco.

Ogni anno, affiora l’esigenza, da parte di ogni gruppo parrocchiale macchiese, di conferire agli elaborati non solo un significato improntato al tema dell’Eucarestia (Corpo di Cristo) ma anche una connotazione contenutistica che sia espressione delle funzioni e delle vocazioni delle associazioni parrocchiali stesse.

Ciò che ha differenziato l’edizione di quest’anno da quelle passate, è stata l’esigenza di uniformare le composizioni artistiche ad un tema che le accomunasse. Creare un filo logico che collegasse le varie composizioni così da realizzare un mosaico unitario, è stato lo scopo dei vari gruppi, i quali hanno snocciolato scenari dedicati al concetto in ordine al quale l’uomo loda e ringrazia Dio per i suoi doni ed in particolare per le creature della Terra.

Dunque il fulcro dell’infiorata 2017, è stato la figura di San Francesco, richiamata in diversi quadri artistici.

Le composizioni artistiche realizzate sono state nove. La prima, eseguita dal gruppo degli adoratori, raffigurava San Francesco che allargava le braccia verso un cielo scandito non solo dalla luminosità del giorno irradiato dal sole ma anche dal “blu” della sera “bagnata” dal chiarore della mezzaluna. Pertanto appaiono le entità generatrici di luce che il Santo ne “Il cantico delle creature” chiama “fratello” e “sorella”. Il sole e la luna campeggiavano in un cielo in cui figurava l’Eucarestia, mentre sul terreno divampava quel fuoco che San Francesco loda nella sua opera.

Nel gruppo della “Corale Polifonica Notre Dame de Lourdes”, appariva una figura umana inginocchiata in segno di adorazione mentre sorreggeva una raggiera composta da fiori molto colorati. Tale lavoro richiamava la figura di San Francesco, il quale assurge al contempo a simbolo dell’uomo che in preghiera ringrazia Dio, esprimendo anche lode.

Il “quadro” del gruppo “Catechisti”, raffigurava il sole e la luna uniti in un unico abbraccio, come se dessero vita ad un’unica forza propulsiva. Questo contenuto, si ispirava al concetto di alternanza del giorno e della notte evidenziato da San Francesco nella sua opera.

Il gruppo “Liturgico” ha invece rappresentato la bellezza della natura nei suoi paesaggi. La varietà dei colori della natura e di un paesaggio in cui spiccano anche dei monti e un corso d’acqua, è stata la colonna portante della predetta opera.

Nella composizione artistica eseguita dal gruppo “azione Cattolica” e dal gruppo missionario,compariva invece un ostensorio con fascio di luce e un grande cielo azzurro fatto di ortensie, oltre che le simbologie legate ad azione cattolica e alla “missione”.

Nel “quadro” eseguito dal gruppo “Ministranti”, predisposto su input di Davide Leonardi, la figura stilizzata di San Francesco si configurava come quella dell’uomo che indossa l’abito bianco del ministrante. Inoltre appariva un grande fuoco che illuminava il prato con diverse varietà di colori che andavano a sfumare. Il fuoco squarciava il buio della notte a tal punto da illuminare lo sfondo e da far intravedere una città sullo sfondo.

Nel quadro approntato dal gruppo “Suore serve della Divina Provvidenza”, appariva San Francesco con le braccia allargate tese a lodare l’immensità della natura e a rimarcare quanto non sia quantificabile la sua grandezza. In tale opera, impreziosita da un arcobaleno, era riscontrabile anche un tripudio di frutta appoggiata sul “Quadro”.

La composizione artistica della commissione “San Vito” 2017 e della commissione “Maria SS. della Provvidenza” 2017, in nome della massima “Pax et Bonum” (pace e bene), raffigurava invece due braccia, ovvero quella di San Francesco e quella dell’uomo, le quali si incrociano all’interno di un cerchio.

Infine, nella composizione artistica realizzata dal gruppo “Ambasciatori in cielo”, compariva la figura di San Francesco inginocchiato verso il crocifisso.

Di grande impatto emotivo, il rituale rappresentato dalla camminata del parroco don Mario Fresta sul tappeto di composizioni artistiche. Ciò è avvenuto nell’ambito di una celebrazione scandita dalla processione del “Corpus Domini”, la quale si è snodata lungo le vie della frazione di Macchia.

Umberto Trovato

 

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