Giarre e la sequela di incendi auto. Tra le vittime un pensionato rassegnato ai soprusi VIDEO -
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Giarre e la sequela di incendi auto. Tra le vittime un pensionato rassegnato ai soprusi VIDEO

Giarre e la sequela di incendi auto. Tra le vittime un pensionato rassegnato ai soprusi VIDEO

Giarre al centro di una nuova inquietante sequela di incedi d’auto. In poco meno di un’ora sotto la pioggia battente sono andate a fuoco tre auto. Tutte distrutte dalle fiamme.

Notte di superlavoro per i vigili del fuoco del distaccamento di Riposto che alle 21 di ieri sera sono prima intervenuti in contrada Rovettazzo, al confine tra Giarre e Riposto, per spegnere le fiamme che hanno devastato una Opel Vectra in sosta sulla img_4185pubblica strada.

Non è stato possibile accertare l’origine del rogo. Poco dopo gli uomini del 115 assieme ai carabinieri sono invece intervenuti in via San Matteo, in territorio di Macchia per arginare un secondo incendio auto.

Le fiamme hanno incenerito una Citroen C3, in sosta davanti ad una abitazione privata. Appena 20 minuti dopo ancora un rogo. Questa volta nel popolare quartiere Jungo.

In fiamme una vecchia Fiat Uno di proprietà di un pensionato residente in via Romagna. Quest’ultimo episodio ha come sfondo  il difficile quartiere con i suoi intrecci malavitosi: le connivenze, le imposizioni.

L’AMAREZZA DI UNA VITTIMA

E le regole del quieto vivere, ma anche la rassegnazione di chi, come la vittima di  quella che sembra essere una rappresaglia, è un povero pensionato costretto a subire abusi e pressioni, in un contesto sociale difficile, impenetrabile dove l’omertà che vince su tutto.

Un agglomerato urbano dove comanda il più forte. La Fiat Uno distrutta dal fuoco era stata rubata poco prima in via Romagna, i malviventi hanno poi rinunciato all’azione criminale dopo che la manomissione dei cavi di accensione dell’utilitaria ha originato un fatale corto circuito sprigionando un incendio che ha liquefatto l’auto.

Un deplorevole episodio nella Giarre in cui tutto può accadere nella rassegnazione delle vittime costrette a subire passivamente.

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