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Acireale: dibattito per ricordare Giorgio La Pira

Acireale: dibattito per ricordare Giorgio La Pira

L’eurodeputato di Alcamo, Ignazio Corrao, classe 1984, e il deputato regionale di Aci Catena, Nicola D’Agostino, classe 1968, hanno affascinato i presenti nel salone dell’Associazione Costarelli di Acireale con l’acceso dibattito su “Giorgio La Pira, quando la speranza si fece politica”.

Dibattito condotto da un’altro nativo di Alcamo, S. E. mons. Antonino Ruspanti eletto Vescovo il 26 luglio 2011 da Benedetto XVI della Diocesi di Acireale e ordinato Vescovo nella Basilica Cattedrale acese il primo di ottobre dello stesso anno.

veduta-parziale-partecipanti303Per realizzare questo insolito evento quale tributo ad una eccellente figura politica del Novecento italiano, siciliana d’origine e fiorentina d’adozione, si sono uniti in tre. L’associazione Orazio Vecchio, La Voce dell’Jonio e l’Associazione Costarelli, presieduta dall’avv. Mario Di Prima che ha anche introdotto il dibattito dichiarando la sempre piena disponibilità della sua associazione a incontri vari e dibattiti, per la promozione della cultura, dell’uomo e del bene comune.

Mons. Nino Raspanti è stato ben lieto di svolgere il ruolo di “ intervistatore” pur certo che Corrao e D’Agostino, per la loro età e per non aver ricoperto incarichi in associazioni di ispirazione cristiana, perchè si trattava di dialogare e fare dialogare due uomini politici. Cioè due persone che in ambienti diversi (Europa e Regione Siciliana) avrebbero ancora oggi potuto dare una speranza alla politica non facendola definire “attività sporca” ma un serio impegno di “azione e santità” come fece La Pira, ispirando intelligenza collettiva sui problemi della casa, dell’impresa, del lavoro, della pace.

E i due nostri politici sono stati a loro volta ben lieti di rispondere che non è “utopia” pensare e dare  risposte serie allo sviluppo della nazione, agli ultimi, agli emarginati, con una maggiore responsabilità e passione, con azioni pazienti ma attive.

Ed ancora che se La Pira agiva ispirandosi in tutto ai Vangeli, chiedendo ad amici ed Enti la loro collaborazione, oggi la situazione politica è totalmente cambiata, basata esclusivamente sulle leggi in vigore. Ma non hanno escluso  un loro “inquietante” impegno al di fuori della logica degli equilibri di partito e utilità. Infine Corrao e D’Agostino hanno risposto positivamente sull’azione utile di La Pira con il “dialogo”, la “coerenza” e la propria “coscienza” di uomo.

Pur con tutte le difficoltà dovute al fatto che è difficile dialogare con una nazione alla quale si vendono armi, e che il mondo attuale non è più limitato all”Europa cristiana”, verificando (ogni politico) su se stesso l’azione da fare e con una visione unitaria. C’è quindi ancora speranza che la politica, come accennato, non sia un’attività sporca ma ispiratrice di una intelligenza collettiva per il raggiungimento del  bene comune.

L’interessante serata è stata poi arricchita dalla presentazione del saggio “Cercatori del Paradiso: il noviziato politico di Giorgio La Pira”, di Mario Agostino, Città Nuova editrice, 2016, giornalista professionista, originario di Aci Catena. Saggio che offre una esauriente panoramica sulle tappe principali e fondamentali della formazione del pensiero di La Pira, limitatamente al periodo che va dalla sua infanzia in Sicilia all’investitura di sindaco di Firenze nel 1951.

giornalista-mario-agostino304Il giovane Mario Agostino (nella foto a destra), classe 1985, appassionato di sport e ambiente, è dell’ufficio stampa della fondazione Giorgio La Pira di Firenze per cui ha avuto molte possibilità di riscontrare le notizie fornite nel suo volume. Inoltre, quale nipote del prof. Orazio Vecchio, sindaco di Aci Catena nello stesso periodo in cui a Firenze era sindaco La Pira, anni ’50-’60, ha avuto modo di riscontrare alcuni appunti  del nonno, letti in Consiglio comunale. In questi appunti c’è una piena sintonia di idee e azioni del nonno Orazio con il sindaco “santo”,  sul criterio di altruismo nel servizio, e nello svolgimento dell’azione politica come servizio agli ultimi, agli esclusi.

Camillo De Martino

 

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