Catania: operazione Dirty Money. Arrestati 8 santapaoliani VIDEO / FOTO -
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Catania: operazione Dirty Money. Arrestati 8 santapaoliani VIDEO / FOTO

Catania: operazione Dirty Money. Arrestati 8 santapaoliani VIDEO / FOTO

IL VIDEO DEGLI ARRESTI

Come anticipato questa mattina, all’alba di oggi 9 settembre, su delega della locale Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Squadra Mobile di Catania, con la collaborazione della Squadra Mobile di Pavia, ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone, traendo in arresto Fabio Cantone, 28 anni, Francesco Di Modica, 33 anni pregiudicato, Salvatore Maurizio Buzza, 49 anni, Carmelo Scuderi, 54 anni, pregiudicato, Salvatore Tiralongo, 40 anni, pregiudicato, tratto in arresto a Pavia; Avdyl Cucka, alias Avdyl Gugka, 50 anni, Antonino Varisco, 50 anni, pregiudicato, già detenuto per altra causa e Angelo Provvidenti, 72 anni.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di usura ed estorsione, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni del metodo mafioso.
Il provvedimento raccoglie gli esiti di un’attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica a seguito della denuncia presentata il 10 luglio 2014 dal titolare di un tabacchi ubicato in un paese pedemontano, vittima di usura da oltre 15 anni, costretto, in via continuativa ed attuale, a pagare interessi sul danaro prestato in attesa di restituire il capitale, ovvero, in altri casi, a pagare denaro da imputare a quest’ultimo, secondo un piano di rientro stabilito.
Le investigazioni di tipo tecnico hanno permesso di appurare 5 distinti episodi di prestiti usurari con richieste di restituzione delle somme capitali con tassi di interesse fino al 120% annuo.
Sebbene apparentemente gli indagati, salvo alcune ipotesi di concorrenza nel reato, siano in linea di massima “autonomi” essi risultano quasi tutti, collegati tra loro in una sorta di “contiguità” che li rende, ad onta dello stato di formale incensuratezza, avamposti di un circuito criminale unico, contiguo all’organizzazione mafiosa.
Invero, sono stati contestati tre distinti episodi estorsivi, in cui gli autori, facendo leva sulla propria influenza e persuasività derivante dalla contiguità alla cosca Santapaola – Ercolano, presentandosi alla vittima come intermediari, sollecitavano la persona offesa a pagare il debito residuo nei confronti degli usurai.
In particolare, è stato riscontrato che uno dei destinatari del provvedimento, Antonino Varisco, avendo appreso dalla vittima che aveva subito numerose rapine ad opera di ignoti, si presentava come il classico “amico buono” e prospettava che, ove non avesse versato somme di danaro alle organizzazioni mafiose del territorio, non avrebbe potuto beneficiare della loro protezione e dunque la sua attività commerciale avrebbe continuato a subire rapine costringendo l’esercente a versare la somma mensile di euro 500.00 in contanti o mediante ricariche postepay.
Altri 2 tentativi di estorsione aggravata sono stati contestati a Salvatore Maurizio Buzza ed a Salvatore Tiralongo, genero del più noto Piero Puglisi (57 anni), pregiudicato, in atto detenuto all’ergastolo, già appartenente al disarticolato clan “Malpassotu”, transitato tra le fila dell’organizzazione Santapaola – Ercolano.
I due al fine di procurarsi la restituzione del capitale e degli interessi usurai, minacciando l’incolumità della vittima, in particolare alludendo alla riferibilità del credito usurario ad organizzazioni mafiose ed alle ritorsioni che gli esponenti di tali organizzazioni avrebbero potuto adottare ai suoi danni in caso del mancato pagamento delle rate scadute, in ragione dell’indisponibilità di tali somme per le esigenze del clan, quali il sostentamento dei detenuti e delle loro famiglie, compivano atti idonei a costringere l’esercente a versare rispettivamente le somme di euro 20.600,00 e di euro 4.350,00 ad estinzione dei rispettivi debiti.

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