Francavilla di Sicilia: esposto alla magistratura per una busta paga comunale più “leggera” -
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Francavilla di Sicilia: esposto alla magistratura per una busta paga comunale più “leggera”

Francavilla di Sicilia: esposto alla magistratura per una busta paga comunale più “leggera”

Un dipendente dell’ente di Piazza Annunziata si è rivolto alla Procura della Repubblica per il mancato rilascio, da parte degli uffici municipali, degli atti che gli consentirebbero di far valere il proprio diritto a percepire l’intero stipendio, decurtatogli perché avrebbe usufruito “troppo” delle assenze per malattia

Da tre mesi un dipendente del Comune di Francavilla di Sicilia, con qualifica di istruttore amministrativo, percepisce il dieci per cento di stipendio in meno. Il malcapitato impiegato S.C. (desidera essere menzionato solo con le iniziali del nome e del cognome, ndr), non appena accortosi che la sua busta paga era più “leggera”, è andato a chiedere lumi all’ufficio municipale competente, dai cui funzionari si è sentito rispondere che la decurtazione era stata dovuta al superamento del cosiddetto “periodo di comporto”, ossia il numero massimo di giorni accordati al lavoratore per assentarsi a causa di problemi di salute.

«A parte il fatto – dichiara S.C. – che una riduzione di stipendio va preventivamente comunicata all’interessato in forma ufficiale, non ritengo ci siano gli estremi per un tale provvedimento nei miei confronti. Sono infatti un portatore di handicap di una certa gravità, e le particolari cure che mi necessitano rientrano nei casi eccezionali che consentono di derogare all’ordinaria normativa sul comporto».

Sin qui una normale “divergenza di vedute” che, al limite, potrebbe sfociare in un contenzioso giuslavoristico. Ma la questione rischia di prendere una brutta piega in quanto nei giorni scorsi il dipendente “sottopagato” ha presentato contro il Comune di Francavilla di Sicilia un esposto alla Procura della Repubblica di Messina per una presunta violazione dell’art. 328 del Codice Penale.

«In pratica – spiega S.C. – lo scorso 7 settembre ho richiesto per iscritto al sindaco ed al responsabile dell’Ufficio Risorse Umane la documentazione attestante il numero di giorni di malattia da me usufruiti, con l’indicazione di quelli che ho impiegato per sottopormi alla terapia salvavita. Quest’ultima infatti, stando alla normativa vigente, deve essere scorporata dal periodo di comporto e, pertanto, la mia retribuzione mensile è intoccabile. Ebbene: della certificazione da me richiesta non ho ancora notizie, perché ad oltre un mese dalla presentazione della relativa istanza non mi è stato rilasciato nulla. Nel mio esposto alla magistratura ho chiesto quindi di verificare se si sia in presenza di eventuali comportamenti penalmente rilevanti, ed in particolare di omissione o rifiuto di atti d’ufficio (che, com’è risaputo, devono essere forniti al richiedente entro trenta giorni dalla data in cui sono stati richiesti). Per la pacifica e ragionevole risoluzione di questa incresciosa vicenda confido nel sindaco Vincenzo Pulizzi, non tanto per il ruolo istituzionale da lui ricoperto, quanto per il fatto che è uno stimato ed efficiente sindacalista, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori».

Rodolfo Amodeo

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