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Playoff Mondiali 2026, l’analisi dell’avversario dell’Italia

Playoff Mondiali 2026, l’analisi dell’avversario dell’Italia

Mentre in Serie A Napoli, Inter e Milan (e la sopresa Roma) si contendono un campionato di settimana in settimana sempre più equilibrato, Gattuso fa il conto alla rovescia, certo di potersi gustare il panettone 2025, ma con qualche dubbio sulla possibilità di poter mangiare la colomba pasquale del 2026. Battute a parte, una cosa sembra certa: nella prossima primavera il buon Ringhio sarà nella storia, nella lista dei nuovi colpevoli, oppure, al contrario, in qualità di ct capace di riportare l’Italia al mondiale.

Italia – Irlanda del Nord

Gli Azzurri mancano dalla più importante competizione per nazioni addirittura dal 2014. In effetti, ci sono bambini italiani (in procinto di diventare adolescenti) che non hanno ancora mai visto la propria nazione giocare un mondiale. La semifinale play-off per l’edizione del 2026 è prevista per il prossimo marzo, l’avversario di turno è l’Irlanda del Nord, eppure l’entusiasmo dei tifosi italiani si è mantenuto piuttosto moderato.

Nessuno ha dimenticato l’ultima esclusione per mano della Macedonia del Nord, anche allora considerata pienamente alla portata. Fatto sta che è innegabile che il sorteggio sia andato piuttosto bene, anzi, i siti scommesse online sono tutti allineati nel concedere qualche chance in più alla nazionale allenata da Gattuso, non tanto per le qualità dell’avversario, quanto per la voglia di cambiare il trend recente, che rischia di diventare un’abitudine. Eppure la maggior parte dei bookmaker quota il passaggio turno azzurro in media 1.10, mentre l’”1” nei 90 minuti a 1.27.

Analisi tecnico-tattica dell’Irlanda del Nord

L’Irlanda del Nord è una nazionale piuttosto modesta sotto il profilo tecnico, tant’è che manca da un’edizione finale di una Coppa del Mondo addirittura dal 1986. La stella comunque non manca ed è il giovane Bradley, esterno classe 2003 del Liverpool. Non stiamo parlando di un bomber, ma di un giocatore capace di spiccare rispetto agli altri, al punto da aver già indossato la fascia da capitano. Sul piano tattico invece, la selezione irlandese (di solito in campo con il 3-5-2) è parsa in crescita da quando ne ha ripreso le redini l’attuale ct O’ Neill dopo la parentesi con lo Stoke City.

L’unica sconfitta azzurra nei precedenti risale al 1958 e in quel caso costò l’approdo ai mondiali; il bilancio complessivo però parla di 7 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta.

Quali potrebbero essere i convocati di Gattuso

Al momento non sono previste particolari sorprese. Prima delle polemiche successive alle dichiarazioni di Retegui in merito ad un suo presunto pentimento per aver scelto la nazionale italiana, Gattuso era parso determinato a puntare sulla coppia Retegui – Moise Kean (in crisi con la Fiorentina, ma ultimamente assoluto protagonista in azzurro). A prescindere da questa scelta, sicuramente Pio Esposito ci sarà, mentre risulta sospesa la questione Chiesa. Nel frattempo, Zaniolo continua ad incantare Udine.

In quale girone potrebbe finire l’Italia in caso di qualificazione

A Bergamo gli Azzurri ospiteranno una nazionale notoriamente debolissima in trasferta, dopodiché, in caso di passaggio del turno, ci sarà da affrontare in finale, sempre in trasferta, la vincente tra Galles e Bosnia, con ogni probabilità in un contesto ambientale complicato e con una pressione crescente sulle spalle di Gattuso e dei suoi uomini. Un ostacolo tutt’altro che banale, che renderebbe il percorso verso il Mondiale 2026 ancora più delicato, soprattutto alla luce delle recenti eliminazioni maturate nelle ultime due edizioni.

Qualora il percorso dei playoff dovesse sorridere agli Azzurri, l’Italia si ritroverebbe inserita in un girone tutt’altro che proibitivo, ma nemmeno da affrontare con leggerezza. Svizzera, Canada e Qatar rappresentano tre avversarie diverse per stile, contesto e ambizioni, capaci di creare insidie soprattutto a una nazionale reduce da anni di discontinuità. Proprio per questo, però, il Mondiale 2026 potrebbe trasformarsi da semplice traguardo a vera occasione di rilancio: prima ancora di pensare al girone, servirà ritrovare solidità, fiducia e identità nei playoff di primavera, perché solo superando quell’ostacolo l’Italia potrà tornare a sentirsi parte, finalmente, del campionato del mondo.

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