Uccide 64enne con tre colpi di pistola per una casa all'asta: arrestato l'assassino -
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Uccide 64enne con tre colpi di pistola per una casa all’asta: arrestato l’assassino

Uccide 64enne con tre colpi di pistola per una casa all’asta: arrestato l’assassino

Omicidio a Caltagirone: i Carabinieri, dopo una complessa indagine, bloccano il presunto assassino ad Avola

Nel corso della giornata di ieri, presso un’abitazione sita in Contrada San Nicolò Le Canne, a Caltagirone, è stato rinvenuto dai familiari il corpo privo di vita di un uomo di 63 anni, identificato in Maruca Raffaele, 64 anni.

Inizialmente, alla luce delle modalità di rinvenimento del cadavere e della presenza di una evidente ferita, i congiunti avevano pensato a un incidente domestico. Tuttavia, i primi accertamenti effettuati dalla Polizia Municipale di Caltagirone hanno permesso di riscontrare la presenza di anomalie compatibili con un evento di natura violenta; motivo per cui il Comandante del Corpo, dopo aver trasmesso una prima comunicazione di reato all’A.G., ha prontamente richiesto l’intervento dei Carabinieri.

Giunti sul posto, i Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, hanno ritenuto opportuno svolgere ulteriori approfondimenti e, ipotizzando potesse trattarsi di un omicidio, hanno chiesto l’ausilio dei militari specializzati del Nucleo Investigativo di Catania, che ha dunque inviato la Sezione Investigazioni Scientifiche – S.I.S.. Questi ultimi, unitamente al medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, hanno effettuato i rilievi sulla scena del crimine, accertando che l’uomo era deceduto poiché attinto da tre colpi d’arma da fuoco, calibro 7,65, due dei quali al petto e uno all’inguine.

Acclarate le modalità del decesso, i Carabinieri, sotto il costante coordinamento della locale Procura, hanno avviato una complessa e articolata attività investigativa per risalire all’autore del delitto.

Le indagini si sono sviluppate attraverso un accurato intreccio di dati, ossia l’acquisizione di testimonianze e l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona.

I Carabinieri, che hanno operato senza soluzione di continuità per tutta la notte, in totale sinergia tra i vari Reparti coinvolti, sono riusciti a individuare in poche ore il presunto autore dell’omicidio che, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, è stato identificato in Corrado Rametta, 54enne residente ad Avola.

Alla luce dei gravi elementi indiziari a carico del sospettato, sono stati coinvolti i Carabinieri della Compagnia di Noto, territorialmente competenti sul comune di Avola, che hanno fatto scattare un’intensa e capillare attività di ricerca. Quindi, L’osmosi operativa tra i Reparti investigativi e l’Arma territoriale ha consentito di rintracciare e bloccare Rametta in tempi estremamente rapidi.

Nel corso del blitz, è stata neutralizzata ogni possibile reazione del soggetto, il quale, ormai braccato, ha consegnato spontaneamente ai Carabinieri una pistola con cinque colpi nel caricatore, illegalmente detenuta, riferendo, inoltre, di essersi cambiato subito dopo il delitto e indicando un terreno adiacente al campo sportivo quale luogo in cui aveva occultato gli abiti sporchi di sangue, subito recuperati.

La ricostruzione degli eventi ha fatto emergere anche il movente dell’omicidio, che sarebbe maturato in seno a dissapori relativi a una vendita immobiliare. In particolare, l’indagato avrebbe nutrito rancori nei confronti del cognato della vittima, il quale si era aggiudicato all’asta una casa pignorata a Rametta.

In preda a sentimenti di rivalsa e vendetta, l’uomo avrebbe attuato l’azione delittuosa, andando poi a rifugiarsi proprio all’interno dell’abitazione oggetto del contendere. Sono ancora in corso verifiche per stabilire se si sia trattato, comunque, di una vendetta trasversale o di un tragico errore di persona.

Il quadro indiziario a carico di Rametta ha consentito ai Carabinieri di procedere al fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato ristretto in carcere.

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