Francavilla di Sicilia, contrabbando di gasolio agricolo tra la Sicilia e la Calabria, coinvolte 4 persone -
Catania

Francavilla di Sicilia, contrabbando di gasolio agricolo tra la Sicilia e la Calabria, coinvolte 4 persone

Francavilla di Sicilia, contrabbando di gasolio agricolo tra la Sicilia e la Calabria, coinvolte 4 persone

Un’associazione a delinquere dedita al contrabbando di prodotti petroliferi tra Sicilia e Calabria è stata smantellata dalla guardia di finanza di Messina. Quattro le ordinanze di custodia cautelare eseguite. Coinvolto anche un autotrasportatore palermitano di 61 anni, che è formalmente indagato. Le fiamme gialle hanno eseguito anche venti perquisizioni e il sequestro di oltre 2,5 milioni di euro.

In particolare le indagini di polizia giudiziaria, condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria per la fase documentale sviluppate in sinergia con il personale della locale Dogana sotto la direzione della Procura della Repubblica di Messina, hanno permesso di far luce su “uno strutturato meccanismo illecito, in forza del quale il gasolio agricolo solo cartolarmente destinato a un agricoltore, con un imposta minore, giungeva di fatto a terzi che, invece, non avevano alcun diritto all’imposta agevolata, come ad esempio autotrasportatori”.

Una sorta di “gioco delle tre carte” – che è anche il nome dell’operazione –  in cui il truffato non era un ingenuo avventore, allettato da una possibile vincita, ma lo Stato.

E’ emerso che dal  2017 al 2019, in virtù della destinazione falsamente dichiarata, “il gruppo criminale ha venduto oltre 5.059.369 litri di gasolio, che avrebbe dovuto essere assoggettato a maggiore imposta (ad esempio gasolio da autotrazione, ovvero combustibile per impianti), come se fosse semplice ‘gasolio agricolo’, che ha un’aliquota agevolata, nonché detenendo tale prodotto energetico cosiddetto ‘denaturato’, in condizioni diverse da quelle prescritte per l’ammissione al trattamento agevolato. Il beneficio così ottenuto, nel breve periodo oggetto di indagini, è risultato l’esecuzione di plurime alienazioni dissimulate (o comunque occulte) di vario genere, dalla società siciliana operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi a diversi acquirenti terzi, con un risparmio di imposta corrispondente a 2.496.117,71 euro”.

Secondo quanto accertato i clienti occulti, fondamentalmente operanti nel settore degli autotrasporti, attuavano un’illecita concorrenza sleale rispetto agli operatori “regolari” dello stesso settore: ottenevano, in altre parole, uno sconto sull’accisa pari a ben il 78%, acquistando il prodotto energetico agevolato per circa 0,80 centesimi /litro.

Dalle indagini è emerso che il sistema illecito ideato “faceva capo a un dominus amministratore di fatto di una società attiva nel commercio di prodotti petroliferi, con sede amministrativa in Francavilla di Sicilia (Me) e sede legale in provincia di Catania, A.M. 55 anni, anconetano di origine ma siciliano di adozione. Già colpito da fallimento per altra impresa a lui riconducibile, sempre operante nel medesimo settore del commercio di carburanti e oggi destinatario di arresti domiciliari, poneva a capo della new company un prestanome, il siciliano di 57 anni L. T., oggi destinatario della misura interdittiva all’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche e imprese”.

Il braccio operativo del dominus, invece, era costituito dal materano, naturalizzato catanese, G. S. di 44 anni, “responsabile  dell’approvvigionamento del gasolio presso i depositi fiscali e della predisposizione della documentazione falsa accompagnatoria dei trasporti, i cosiddetti Das (Documenti di Accompagnamento Semplificati), pure destinatario di arresti domiciliari”; dal barcellonese M.G. di 46 anni, titolare di una ditta di commercio al dettaglio di carburanti con sede a Novara di Sicilia (Me), “avente il ruolo di  ‘procacciatored’affari’, in quanto incaricato dell’individuazione degli acquirenti e del monitoraggio delle aree scelte per la cessione illecita del prodotto, oggi destinatario della misura interdittiva all’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese”;  dal palermitano A.A.D.. 61 anni, “autotrasportare di fiducia dell’organizzazione e proprietario dell’autoarticolato utilizzato, oggi sottoposto a sequestro, allo stato solo indagato”.

Le indagini sono state condotte anche grazie a intercettazioni audio e video. I componenti della banda utilizzavano anche un linguaggio in codice nel tentativo di eludere possibili controlli. “Vedi che ci sono 11 cardilli con 3 gabbie...”, dice uno degli indagati intercettato riferendosi alle pattuglie della guardia di finanza. Alcune volte poi i componenti dell’associazione omettevano di prendere formalmente in carico, presso il deposito di Francavilla di Sicilia, il gasolio agricolo (a tributo agevolato), pur destinato a beneficio dell’impresa medesima, movimentandolo “sottotraccia” a beneficio di acquirenti finali che non avevano titolo di ricevere tale prodotto, ovvero svuotando i serbatoi dell’autocisterna in itinere.

In altri casi, prendevano in carico dal deposito di Francavilla di Sicilia il gasolio denaturato per l’agricoltura e lo cedevano, successivamente e illecitamente, a soggetti non spettanti, nonché diversi rispetto a quelli indicati nei documenti di vendita. La maggior parte con sede nella provincia di Reggio Calabria, “utilizzati unicamente per rappresentare formalmente l’asserita successiva alienazione (lecita) a terzi (agricoltori) aventi diritto”.

Per le fiamme gialle è “emblematico” uno scambio telefonico tra un ignaro acquirente, destinatario di fatturazione elettronica connessa a forniture non richieste, e l’organizzazione indagata: “… Buongiorno io ho ricevuto due vostre fatture oggi, non so come mai siano arrivate sulla mail” … “ah ho cap… forse c’è stato un errore per caso nel… nelle cose”…. “No, c’è stato che io non ho mai preso merce da voi”….

Altre volte ancora “il sodalizio, grazie al concorso di altro soggetto, si riforniva di prodotto presso terzi emittenti, avvalendosi di documentazione falsa in quanto attestante una destinazione diversa del gasolio verso altre imprese rispetto a quella oggetto di indagine, provvedendo all’immediata alienazione occulta del prodotto medesimo a beneficio di terzi acquirenti”.

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