La Crias, un ente regionale ormai lontano dalle imprese artigiane -
Catania
23°

La Crias, un ente regionale ormai lontano dalle imprese artigiane

La Crias, un ente regionale ormai lontano dalle imprese artigiane
Dalle stelle alle stalle.  Gli squilli di tromba dello scorso dicembre 2019 sono ormai lontani quando venivano comunicati i dati sulle delibere approvate e riguardanti i finanziamenti di credito di esercizio, scorte e medio termine per le imprese artigiane siciliane, scopo principale dell’attività della C.R.I.A.S.
Da allora tutto tace in attesa che la direzione generale dell’Ente provveda a quanto di propria competenza in materia di bilanci preventivi e consuntivi in osservanza delle disposizioni di legge in materia come il decreto legislativo n. 118/2011, ma anche norme regionali, costantemente avversati dalla stessa direzione: a tal proposito si può notare come, nel proprio “curriculum vitae”, la direttrice facente funzioni da oltre 12 anni, scrive: “Approfondita conoscenza dei sistemi di contabilità, sia finanziaria che economico-patrimoniale”, mentre proprio lo Statuto dell’Ente prevede espressamente che uno degli specifici compiti della direzione generale è di “predisporre il prospetto di bilancio di esercizio e le relazioni”.
Sembrerebbe che l’Ente abbia affidato tali compiti a professionisti esterni, certamente non volontari. Non sarebbe il caso che la Procura della Corte dei Conti di Palermo verificasse la situazione?
Agli artigiani, intanto, le briciole del “Fondo Sicilia” tramite un accordo sottoscritto dall’Irfis-FinSicilia e dalla stessa Crias, mentre le delibere attuali pubblicate si riferiscono sistematicamente ad “agricoltura ed autotrasporto”, regolarmente pubblicati sul sito dell’ente perché provenienti da altri fondi (quelle delle imprese artigiane sono tuttora ferme al lontano mese di aprile 2018).
Ma è molto probabile che nessuna impresa artigiana siciliana, quando chiede e riesce finalmente ad ottenere un finanziamento di credito di esercizio, oppure di scorte o di medio termine dalla Cassa sta molto attenta alle clausole del relativo contratto sottoscritto, ritenendosi soddisfatta dal tasso molto basso di interesse applicato rispetto a quelli applicati da banche ed Istituti finanziari.
Sarebbe invece opportuno per ogni artigiano siciliano stare attento a quello che si firma in caso di possibile morosità o in caso di mancato pagamento di una o più rate di qualsiasi finanziamento ottenuto anche se, in questo momento, occorre ricordarlo, tutta l’attività dell’Ente è completamente ferma al 31 dicembre 2019 per la mancata predisposizione ed approvazione dei bilanci preventivi 2018/2020 e 2019/2021 e di quelli ordinari al 31 dicembre di ogni anno solare, obbligo statutario per la direzione generale dello stesso Ente, cui dovrebbe seguire l’approvazione con legge regionale dopo l’esame congiunto da parte dell’Assessorato regionale all’Economia e di quello delle Attività Produttive, in attesa ancora dell’accorpamento, assieme all’I.R.C.A.C., nell’Istituto Regionale per il Credito Agevolato (I.R.C.A.) ancora fermo al palo da due anni a seguito della legge regionale n. 10 del 10 luglio 2018.
Finora è soltanto uscito il regolamento di esecuzione dell’articolo 1 della legge istitutiva dell’I.R.C.A. approvato con decreto presidenziale n. 32 dell’11 ottobre 2019 ed una successiva immediata modifica con decreto n. 33 del 27 dicembre 2019, entrambi pubblicati sul supplemento ordinario n. 1 della Gazzetta regionale n. 6 del 31 gennaio 2020.
Né l’ultima immissione di 10 milioni di euro nel “Fondo unico”, decisa dal Governo regionale, potrà arrivare alle imprese artigiane siciliane con un commissario ad acta incaricato di approvare i bilanci del 2016 e del 2017, come prevede il decreto di nomina n. 84/2019.
In atto la C.R.I.A.S. per ogni finanziamento richiesto, che sia di credito di esercizio (quello superiore ad € 30.500 non viene ormai più richiesto per l’obbligo del contratto notarile), di scorte o di medio termine, incassa somme variabili per spese di istruttoria, mentre al momento della effettiva erogazione trattiene una commissione fissa del 3%, il tasso ad oggi applicato è dello 0,23% se a richiedere sono società cooperative, consorzi o giovani under 40, dello 0,31% negli altri casi.
In caso di ritardato pagamento di ciascuna rata, il tasso di morosità sarà pari al tasso ufficiale di riferimento, che è variabile ed oggi risulta pari allo 0,85%, ma maggiorato di sei punti dalla scadenza all’effettivo soddisfo.
Quel che è più grave riguarda il vecchio programma tuttora applicato presso l’ufficio contenzioso dell’Ente per le pratiche in sofferenza: malgrado diverse sentenze che hanno visto l’Ente soccombere, viene sistematicamente applicato l’anatocismo, da anni condannato, che capitalizza a fine anno gli interessi determinando l’aumento indiscriminato per il malcapitato artigiano che, in poco tempo, vede quasi raddoppiato quanto deve restituire per somme anche modeste.
Molti dei bilanci degli anni precedenti hanno visto anche numerose “operazioni di saldo e stralcio” delle varie situazioni debitorie i cui importi, nel silenzio del Collegio dei Revisori dei Conti, sono stati incassati per interessi e spese varie, imputando tutte le perdite della sorte capitale al fondo unico.
Non sarebbe un altro caso da Procura della Corte dei Conti? Attualmente lo stesso ufficio contenzioso è sommerso da pratiche incagliate o in sofferenza del settore agricoltura.
Nel frattempo si registrano pure alcune sentenze emesse contro la Crias per il settore del  turismo (altra attività affidata dall’Assessorato regionale al Turismo con apposita convenzione una decina di anni fa e che ha apportato enormi “benefit personali” ad una cerchia ristretta di dipendenti) a causa di interpretazioni non conformi alla “ratio” dei bandi emanati dalla stessa Regione ed “interpretati” da qualche dipendente con la revoca dei benefici già concessi, cui è seguito il ricorso alla magistratura.
Anche questo non sarebbe un ennesimo caso da esaminare da parte della Procura della Corte dei Conti per danno d’immagine e per danno erariale a causa delle non irrisorie spese legali affrontate?
Domenico Pirracchio

 

Potrebbero interessarti anche