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Moratoria per i finanziamenti a cooperative ed imprese artigiane: una corsa ad ostacoli

Moratoria per i finanziamenti a cooperative ed imprese artigiane: una corsa ad ostacoli
Dopo il lungo lockdown che ha interessato il già debole tessuto economico siciliano, la Regione Sicilia ha emanato per la ripartenza della cosiddetta “Fase 2” la moratoria sui finanziamenti erogati tramite gli enti pubblici economici esistenti nell’isola, I.R.F.I.S.-FinSicilia, I.R.C.A.C. e C.R.I.A.S., dapprima recependo l’accordo tra l’Associazione Bancaria Italiana (A.B.I.) e le molteplici categorie imprenditoriali e, successivamente, prevedendo appositi fondi con la legge regionale n. 9/2020, tra questi anche finanziamenti a tasso zero ed a fondo perduto.
Mentre per i finanziamenti concessi dall’Irfis-FinSicilia la moratoria di un anno sulla sorte capitale viene concessa alle varie imprese con un semplice scambio di aggiornamento del piano di ammortamento originario, allegato al contratto di finanziamento, le direttive attualmente impartite sia dall’Ircac per le cooperative, che dalla Crias per le imprese artigiane, prevedono espressamente la sottoscrizione di un nuovo contratto notarile.
All’Ircac, intanto, sono stati di già deliberati diversi finanziamenti alle cooperative siciliane che verranno erogati dopo l’approvazione del bilancio redatto secondo le normative previste dal decreto legislativo n.118/2011.
Questa situazione di vera disparità rappresenta comunque una seria corsa ad ostacoli, in particolare per le imprese artigiane il cui ente regionale non eroga finanziamenti di esercizio, scorte e medio termine addirittura dallo scorso mese di dicembre 2019 per la mancata presentazione ed approvazione dei bilanci preventivi 2018/2020 e 2019/2021, oltre che di quello ordinario al 31 dicembre 2019 come prevede la circolare n. 9 dell’Assessorato regionale all’Economia del 30 aprile 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale regionale n. 29 del 15 maggio scorso: un ente, la Crias, ormai incapace di poter soddisfare le esigenze del  mondo artigianale siciliano con un intero consiglio di amministrazione dimissionario da quasi due anni e con un Governo regionale che ancora non ha accettato le dimissioni, limitandosi alla semplice nomina di un funzionario regionale quale commissario ad acta dai poteri limitati.
L’obbligo di stipula di un contratto notarile per la sola applicazione della moratoria, prevista a livello nazionale, rende completamente antieconomica la stessa moratoria sia per le cooperative che per le imprese artigiane: basti pensare che le spese notarili necessarie si aggirano a non meno di 1.500 euro e, in qualche caso, anche maggiori.
Anche la semplice applicazione della moratoria sui finanziamenti di credito di esercizio applicate dalla stessa Crias solamente rinviando a 270 giorni le scadenze appare riduttiva; tale criterio viene normalmente applicato da tutti gli Istituti finanziari per gli strumenti a breve che non superano i 18 mesi, mentre il periodo di rimborso previsto dalla stessa Crias è di minimo 24 mesi.
Intanto  il plafond di 8 milioni di euro previsto dal “Fondo Sicilia” tramite Irfis-Finsicilia e Crias risulta raggiunto in pochi giorni dalle richieste presentate da quasi 900 imprese artigiane, le quali si sono trovate davanti dapprima ad una domanda di ammissibilità e poi a presentare una nuova domanda di finanziamento con la possibilità (riteniamo, n.d.r.) di creare solo confusione a danno sempre delle stesse imprese artigiane che subiscono l’immediata esclusione.
Domenico Pirracchio

 

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