Catania, Asia Usb in Prefettura: "Chiediamo il blocco di affitti e utenze" -
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Catania, Asia Usb in Prefettura: “Chiediamo il blocco di affitti e utenze”

Catania, Asia Usb in Prefettura: “Chiediamo il blocco di affitti e utenze”

Nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta ieri dal sindacato inquilini ASIA-USB, dalla Rete giovanile nazionale Noi Restiamo e dal Movimento per il diritto all’abitare, una delegazione di Asia Usb – con il sostegno di militanti del CSP Graziella Giuffrida, di OfficinaRebelde e del Partito Comunista dei Lavoratori – si è recata in prefettura per consegnare al Prefetto il testo di una lettera che
chiede al governo il blocco degli affitti e delle utenze per giovani, studenti e precari. La stessa lettera è stata fatta recapitare al Presidente del Consiglio e alla Ministra dei Trasporti De Micheli.

“Oggi – dichiara Claudia Urzì, responsabile di ASIA USB – rompiamo il silenzio delle istituzioni diciamo chiaro e forte che non siamo sulla stessa barca! Dopo oltre due mesi di quarantena, ancora nessuna soluzione concreta da parte del Governo Conte ai settori della popolazione che hanno avuto pesanti danni economici durante quest’emergenza: tanti lavoratori attendono ancora la Cassa integrazione; diversi stagionali, Co.Co.Co, braccianti, lavoratori dello spettacolo e Partite Iva non hanno potuto accedere nemmeno al bonus di 600 euro. Moltissimi altri, lavoratori in nero, disoccupati, studenti, braccianti non hanno potuto beneficiare di nessuno strumento di sostegno economico e i buoni spesa erogati ai Comuni sono tutt’altro che sufficienti, anzi spesso i bandi risultano escludenti verso categorie in difficoltà.

Il risultato è che molti non hanno strumenti per fare fronte alle spese basilari, a partire da affitti e bollette, oltre al mantenimento e alla cura dei minori e dei bambini, i dimenticati dalla Fase 2 del Governo. Dalle famiglie ai lavoratori precari agli studenti, i costi relativi alla casa sono da tempo lievitati rispetto ai livelli di reddito, a causa di accordi sindacali al ribasso e alla mai risolta questione abitativa, divenuta ora insostenibile”.

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